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  • Fiorentina, i numeri inchiodano Nico Gonzalez: per ora non vale 27 milioni

    Fiorentina, i numeri inchiodano Nico Gonzalez: per ora non vale 27 milioni

    • Federico Targetti
    Partiamo dalle dichiarazioni di chi può parlare di Nico Gonzalez prima di tutti: il suo allenatore, Vincenzo Italiano, che lo vede in campo tutti i giorni. "Quando i dati di fatto e statistici sono quelli non si può nasconderci: lui deve fare di più, come gli altri esterni. Ognuno di noi deve essere esigente verso se stesso, anche lui. Lo abbiamo iniziato a conoscere e sa anche lui che le prestazioni sono diverse da quelle che ha mostrato in passato. Ma ha già dimostrato di essere di tutta un'altra pasta". Parole di appena una settimana fa.

    Sì, ha dimostrato di essere capace di cose molto interessanti, come l'ingresso spacca-partita col Milan e la prova di Bologna, con un assist e due piazzati vincenti procurati. In effetti, spesso l'argentino viene fermato con le cattive in zone abbastanza pericolose, se si considera che la Fiorentina ha i migliori tiratori di punizioni e rigori della Serie A, numeri alla mano. Il numero 22 viola è terzo in Italia per falli subiti, 44 in 16 presenze. Ma davvero Gonzalez, costato 27 milioni, si riduce a questo? Una sorta di "scudiero" di Biraghi e Vlahovic, che procura loro le munizioni per sparare in porta da fermi? 

    IMPATTO SOFT - Un ossimoro che descrive abbastanza bene l'incisività di Gonzalez sui tabellini della Fiorentina: appena 2 gol e 3 assist in 21 partite di campionato giocate dai viola. Di queste 21, ne ha giocate 16 per via dei viaggi intercontinentali per andare in Nazionale e della positività al Covid. Le partite da titolare sono 12 su 22. Ma anche riducendo in questo modo il campo, 2 gol e 3 assist in 12 partite non giustificano un investimento tanto importante.

    DESTRA O SINISTRA? -
    A quanto pare, Gonzalez preferisce giocare a sinistra, suo lato forte. Italiano, però, non è della stessa idea e ha fatto capire più volte di vederlo meglio a piede invertito. La sua resa ci parla di un gol e un assist (contro Torino e Inter) dalla sinistra e di un gol e due assist (Cagliari, Milan e Bologna) dalla destra. L'arrivo di Ikoné lo spingerà inesorabilmente sulla mancina, salvo logiche di turnover, e allora dovrà essere lui a dimostrare a Italiano di poter tornare quello di Stoccarda, dove invece ha totalizzato 20 gol in 42 partite tra Bundesliga e Zweite Bundesliga.

    LOCO, MA E' UN PO' POCO - Lo aveva detto al momento del suo arrivo: il 22 in Argentina è il numero della locura, della pazzia. E in effetti Gonzalez ha mostrato di saper far perdere la testa agli avversari ma anche di poterla perdere lui stesso. L'espulsione gratuita per proteste contro l'Inter, l'insensata rabona sullo 0-4 a Torino. Sicuramente lo spogliatoio, popolato di sudamericani, lo vede protagonista con tante gag e buonumore, alimentato da una classifica che sorride molto più del bilancio personale dell'argentino, cercato in passato anche dal Milan. All'inizio gli è mancata la continuità di impiego, poi è stato tenuto lontano dal campo dalla pandemia, quindi ha dovuto recuperare il ritmo: adesso gioca titolare fin dalla trasferta di Bologna (5 dicembre), quasi due mesi di fiducia incondizionata e, torniamo a ripetere, solo un assist contro i felsinei in questo lasso di tempo. Ierilaltro, nella sfida vinta per ben 6-0 sul malcapitato Genoa, ha fatto impazzire Calafiori e ha offerto qualche pallone pericoloso non convertito in rete dai compagni, ma tra quelle sei marcature non c'è stato spazio per il suo nome sul tabellino. Né fra i goleador, né alla voce passaggi vincenti. Della sua partita, negli occhi rimane il filtrante per Vlahovic che si è visto parato il tiro da Sirigu prima del gol di Odriozola e un bel cross per una rovesciata di Maleh terminata fuori. L'utilità di Gonzalez non è in discussione, perché Italiano, quando ha potuto, lo ha sempre lanciato dall'inizio. Ma l'etichetta di acquisto più costoso della storia della Fiorentina è lì, e le cifre fatte registrare in campo non sono per ora congruenti a quelle del suo trasferimento a Firenze.

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