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  • Fiorentina, Simeone: 'CR7 un modello, mio padre figura ingombrante'

    Fiorentina, Simeone: 'CR7 un modello, mio padre figura ingombrante'

    Il Cholito si racconta. Giovanni Simeone, attaccante della Fiorentina, è stato il protagonista di una lunga intervista alla Gazzetta della Sport: "Il punto di partenza è che comanda la testa. Nel mio caso, anche sui piedi. Non sono nato campione, ma grazie alla mia mentalità mi sono lasciato alle spalle calciatori potenzialmente più forti. È arrivato in Italia l'esempio massimo della mia filosofia: Cristiano Ronaldo. Lui non è nato fenomeno, ma lo è diventato con il lavoro e la volontà. CR7 è un modello da imitare". 

    FILOSOFIA CHOLITO - "Dove trovo questa energia? Dalla somma di tanti comportamenti. A esempio, mi piace leggere. Mia zia mi ha appena regalato il libro: 'Il piacere del silenzio'. Ogni libro ti lascia qualcosa su cui riflettere. E poi la concentrazione. A volte chiudo gli occhi e immagino un gol, un gesto tecnico. Un dribbling. Poi provo a ripeterlo in campo. La concentrazione va allenata. L’importante è non imboccare strade sbagliate, pensare di essere già arrivato. L’umiltà è la mia miglior alleata, ancora non ho fatto niente in carriera. E poi un altro aspetto. Non è vero che il calciatore che viene da una famiglia povera ha più fame rispetto a uno nato da genitori ricchi. Io ho la 'garra' giusta eppure i miei sono benestanti. La fame è qualcosa che deve venirti dal cuore. E devi averne per poter eccellere in qualsiasi mestiere. In tanti mi hanno detto: 'Ma perché invece di faticare dietro a un pallone non te ne stai su una spiaggia dei Caraibi a fare festa per tutta la vita? Non hai certo problemi di soldi'. Io mi sono dato degli obiettivi e per centrarli sono pronto a faticare".

    SULLE ORME DEL CHOLO - "L'esempio di mio padre importante? Vero, ma mio padre è stato anche una figura ingombrante. Se sono entrato nei ragazzi del River è stato perché mi chiamavo Simeone. All'inizio tutti mi guardavano con sospetto. Era come se camminassi con l'ombra di mio padre accanto. È stata dura, credetemi. Giocare per lui? Intanto ha preso Kalinic. Ho girato a mio padre quello che pensano di Nikola i giocatori della Fiorentina che ci hanno lavorato insieme. A Kalinic dico che per vivere bene nell’Atletico bisogna sacrificarsi".

    TRA ARGENTINA E FIORENTINA - "Possibile convocazione in nazionale? È dura. Ma per me non esiste la parola 'impossibile'. Ma devo fare bene nella Fiorentina. Puntiamo all'Europa? Piano. Sulla carta noi siamo più forti rispetto a un anno fa. Ma anche Lazio, Milan, Atalanta e Torino sono cresciuti. L'Europa deve essere un obiettivo, non un'ossessione".

    SUI RIVALI - "Chi vincerà la classifica cannonieri? Punto su Ronaldo. Con Dybala forma una coppia da sogno. Lo scudetto? Juve favoritissima. Ma attenti all'Inter. Lautaro Martinez è un talento vero. Una seconda punta come non ce ne sono in Argentina. Con Icardi farà una bella coppia. Al terzo posto vedo il Napoli".

    TRIDENTE VIOLA - "Pjaca mi piace. È entrato bene nel gruppo. È allegro, parla italiano. Nell'uno contro uno è uno spettacolo. E con Federico abbiamo fatto passi avanti importanti nella conoscenza anche fuori dal campo. Siamo un bel tridente. Io punto a 15 gol. Lafont? Mai visto un portiere così giovane con la sua qualità. La Fiorentina è la squadra più giovane della Serie A? Un dato bello e pericoloso. I giovani sono ambiziosi e non si pongono tetti. Ma ci mancherà un po' di esperienza".

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