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  • Genoa, Ballardini: 'Chiesi a Preziosi di liberarmi gratis a giugno. Ma non volle'

    Genoa, Ballardini: 'Chiesi a Preziosi di liberarmi gratis a giugno. Ma non volle'

    A nove mesi di distanza dalla sua ultima intervista, Davide Ballardini è tornato a parlare dell'esonero subito a novembre dal Genoa e di come le cose con il club rossoblù non funzionassero ormai da tempo: “Le frizioni cominciarono a giugno - ha raccontato il tecnico a La Gazzetta dello Sport - Incontrai Preziosi a Forte dei Marmi assieme a Marroccu e Zarbano. Finita la riunione dissi: 'Perché non risolviamo il contratto in amicizia? Non pretendo nulla, neppure un euro. Basta che mi lasciate libero prima dell’inizio del campionato per poter lavorare a stagione in corso, nel caso'. Non accettarono".

    Quell'episodio fu, a detta di Ballardini, solo l'inizio di una divergenza di vedute che sarebbe poi scaturita nel divorzio autunnale: "Le cose peggiorarono con la cessione di Shomurodov alla Roma - ha proseguito il tecnico ravennate - Avrei voluto giocare con tre attaccanti, come al Palermo e al Cagliari. Pensavo a un 4-3-3 o 4-3-2-1. Affrontai le prime due giornate con una Primavera rinforzata, contro Inter e Napoli. Poi arrivarono dei giocatori non allenati o infortunati”.

    Come è proseguita poi la stagione del Grifone è cosa nota. Al Balla subentrò Shevchenko al quale seguì Blessin. Ma né l'ucraino né il tedesco riuscirono a scongiurare la retrocessione: “Con me ci saremmo salvato? Non lo so. Con scelte condivise sul mercato di gennaio, penso che ce la saremmo giocata. Con Blessin ho visto una squadra compatta in fase difensiva, ma che faticava a creare pericoli. Bisogna legare l’esperienza e le idee più o meno astratte. A mio parere bisognava sfruttare Destro“.

    Ballardini si è congedato infine con un augurio e una certezza in vista dell'imminente campionato di Serie B: “Il Genoa è favorito, non può essere altrimenti. Resto un grande tifoso genoano, legato a molte persone“.
     

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