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  • Genoa, le pagelle di CM: lezioni di Dragusin, colpo di Coda

    Genoa, le pagelle di CM: lezioni di Dragusin, colpo di Coda

    • Marco Tripodi
    GENOA-VENEZIA  1-0
     
    Martinez 7: il miracolo su Crnigoj che salva la pelle del Grifone nel primo tempo a conti fatti vale quanto il gol di Coda. San Martinez!
     
    Hefti 5: un anno fa era protagonista in Champions League, ora fatica ad imporsi in B risultando l’anello debole dell’ermetica difesa rossoblù. Tra i compiti che attendono Gilardino c’è anche quello di rimotivare lo svizzero smarrito.
    (dall’1’ st Sabelli 6,5: spinge molto, contribuendo all’innalzamento del baricentro rossoblù nella ripresa, pur senza dimenticarsi la fase difensiva, randellando quanto serve. Soldatino).
     
    Dragusin 7: legge le azioni offensive dei lagunari con la stessa maestria con cui un professore di lettere farebbe con un testo classico. Per riferimenti chiedere ad Haps, chiuso in maniera sontuosa poco prima del riposo. Non pago dà pure il là all'azione del gol. Luminare!
     
    Bani 6,5:
    nel Criscito-day, Gilardino gli conferma i gradi di capitano, assegnandogli quella fascia che lui onora con la solita gara attenta e intensa in cui non si risparmia anche qualche interessante sortita offensiva. Ammonito in diffida, salterà Benevento.
     
    Criscito 6: il ritorno del Capitano (pur senza fascia) è un turbine di emozioni che travolge tutto il Ferraris. L’unico che non sembra farsi condizionare dai sentimenti è proprio lui, che gioca con la calma che gli è propria. L’esilio canadese ha lasciato però qualche traccia di ruggine di cui a volte approfitta l’ex sampdoriano Zampano. In rodaggio
     
    Frendrup 6,5: non solo corsa e interdizione. Il danese si fa apprezzare anche per alcune aperture all’indirizzo dei compagni che meriterebbero miglior fortuna.
     
    Strootman 6: impone in mezzo al campo la legge del più forte, alternando classe e prepotenza. Ma anche qualche sbavatura di troppo.
     
    Jagiello 6: Gilardino lo sacrifica a fine primo tempo sull’altare della tattica malgrado la sua prestazione, pur senza acuti, non sia stata negativa.
    (dall’1’ st Vogliacco 6: il suo ingresso modifica l’assetto del Genoa che passa alla difesa a tre, registrando una retroguardia ballerina. Tapullo!).
     
    Aramu 6,5: indicato non al meglio fisicamente alla vigilia, stringe i denti per essere presente contro i suoi ex compagni, risultando per un'ora l’unico in grado di dare la scossa. A metà ripresa trova anche il guizzo vincente, vanificato però dalla bandierina del guardalinee.
    (dal 31’ st Yalcin 6,5: spesso criticato per le sue partite anonime, questa volta risulta decisivo con la torre che permette a Coda di battere Joronen. Elogio di chi sa aspettare).  
     
    Gudmundsson 5,5: l’avevamo lasciato a Santo Stefano in forma strepitosa. Si ripresenta dopo tre settimane con l’intenzione di riprendere il filo interrotto ma dopo un inizio incoraggiante dimostra di avere poca autonomia mantenendo sulla carta le pur buone intenzioni.
    (dal 22’ st Sturaro 6: dona fisicità e concretezza alla mediana rossoblù).
     
    Puscas 5: vince ancora una volta il ballottaggio con Coda ma a sto giro non riesce a lasciare il segno come accaduto con Bari e Frosinone. Colpa più della squadra, che lo cerca poco, che sua.
    (dal 22’ st Coda 7: sigla un gol pesantissimo, per il Grifone ma anche per lui, spegnendo in un colpo solo il Venezia e le velleità di chi pensa di portarlo lontano dalla Lanterna. Scorpione!).
     
    All. A. Gilardino 7: conferma l’11 iniziale che sbancò Bari prima della sosta con un’unica modifica: il ritorno di Criscito. Ancora una volta, però, a regalargli la vittoria (la quarta in cinque gare!) sono i cambi assolutamente azzeccati. Dopo un primo tempo sottotono, in cui si vede più Venezia che Genoa, il violinista di Biella cambia spartito nella ripresa, dando più solidità alla difesa e soprattutto azzeccando gli ingressi di Yalcin e Coda, tandem da cui nasce il gol-partita. Profeta!
     

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