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  • Genoamania: si scrive Italiano, si legge Juric. La lezione non è servita

    Genoamania: si scrive Italiano, si legge Juric. La lezione non è servita

    • Marco Tripodi
    La storia è maestra di vita declamava Cicerone, sostenendo che raccontando gli errori del passato si potesse evitare di ripeterli.

    Tentativo, ahimè, rimasto evidentemente soltanto un’intenzione. Se così non fosse oggi il mondo sarebbe un posto decisamente migliore, dove gli sbagli già compiuti dai nostri avi non continuerebbero a manifestarsi. E anche il fatuo pianeta del pallone non fa eccezione, dal momento che le esperienze pregresse raramente vengono usate come filo per addentrarsi nel labirintici meandri del futuro. Nonostante le frasi fatte sembra proprio che dalle sconfitte molti non riescano ad imparare nulla, tanto da continuare testardamente a ripetere gli stessi errori già commessi nel tentativo di sfidare il destino.
     
    Proprio ciò che sembra voler fare oggi il Genoa con la sua panchina. Dopo aver riservato a Davide Nicola il medesimo trattamento a suo tempo più volte utilizzato con l’omonimo ed omologo Ballardini, ora si vorrebbe sostituirlo con un collega giovane e promettente, ma del tutto privo di esperienza in Serie A. Altra storia già vista a queste latitudini. Non fraintendete. Non penso che Vincenzo Italiano non sia ancora pronto per il massimo campionato, credo che piuttosto non lo sia per una piazza difficile come quella rossoblù. Le capacità non gli mancano ma il suo cammino appare troppo simile a quello di Ivan Juric per non far dubitare della sua investitura.
     
    Le analogie tra quanto avvenuto quattro stagioni fa, quando si decise di affidare all'ex mediano rossoblù la pesante eredità gasperiniana, sono davvero molte. Oltre ad un comune passato da centrocampista, seppure con caratteristiche ampiamente differenti, il siciliano e il croato sono accomunati dall'arrivare a Pegli dopo aver seguito una carriera da tecnico molto simile. Entrambi hanno iniziato ad allenare nella categorie minori, scalando gradualmente i vari campionati. Ed ambedue prima di rispondere 'presente!' alla chiamata del Grifone avevano portato un club di provincia alla sua prima storica promozione in Serie A. Per Juric si trattò del Crotone, per Italiano potrebbe essere lo Spezia (con tutti i doverosi scongiuri che i tifosi aquilotti staranno facendo). Due società prima di allora mai arrivate così in alto ma abbandonate dopo l’impresa proprio per rispondere all’appello di Preziosi.
     
    Come andò la reiterata avventura tra il Genoa e Juric se lo ricordano tutti. E già quell’esperienza dovrebbe bastare per spingere oggi la dirigenza rossoblù verso un’altra strada. Ma si sa che aldilà delle belle intenzioni di Cicerone la storia raramente insegna qualcosa. Soprattutto a chi non vuole riconoscerla come maestra. 
     

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