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  • Giroud: 'Al Milan sono molto felice, da tempo non giocavo così tanto. Difficile accettare il rigore del Chelsea, su Leao, Theo e Maignan...'

    Giroud: 'Al Milan sono molto felice, da tempo non giocavo così tanto. Difficile accettare il rigore del Chelsea, su Leao, Theo e Maignan...'

    L'attaccante del Milan Olivier Giroud ha concesso un'intervista a RMC Sport, nella quale ha parlato del suo momento in rossonero, di Mondiali e tanto altro. "Nel complesso, abbiamo iniziato bene questa stagione. Siamo soddisfatti di questo post-scudetto. Questo è l'anno della conferma, l'anno più difficile in generale. Devi riaccendere la spia blu. Siamo ancora più attesi, visto che abbiamo lo scudetto sulla maglia. Ci aspettiamo partite sempre più difficili, soprattutto perché giochiamo ogni tre giorni. Dobbiamo essere pronti, abbiamo la rosa per esibirsi quest'anno ma non siamo risparmiati dagli infortuni come molte altre squadre. Ma siamo pronti per raccogliere questa sfida, per mantenere le prime posizioni, abbiamo ancora sei partite di campionato fino al Mondiale più due di Champions League dove vogliamo davvero superare questa fase a gironi. Siamo davvero ben piazzati in campionato, a tre punti dalla vetta, dobbiamo continuare così. In Champions League abbiamo ancora il destino nelle nostre mani, dovremo vincere le nostre due partite. A livello personale sono contento di quello che ho ottenuto, dobbiamo continuare così. Le partite si susseguono, devi prendere i punti ed essere in una buona posizione dopo il Mondiale, questa è la cosa più importante".

    Sul suo nuovo status di leader: "È vero che da titolare ho giocato 13 partite, cosa che non mi capitava da tempo. Mi sento molto bene fisicamente, questa continuità di impiego mi rende felice. Ho delle responsabilità in questa squadra e mi sento molto bene, quindi spero che continui. Col fatto che Ibra non ci sia, anche se è presente alle partite casalinghe ed è importante nello spogliatoio, il mio ruolo è quello di prendermi responsabilità ed essere lì per i più piccoli se ne hanno bisogno. È un ruolo che mi piace, da fratello maggiore, lo faccio molto volentieri. Cerco di dare l'esempio. Finora funziona bene. Sono molto felice in questa squadra e penso che si veda ogni giorno in campo e anche negli spogliatoi".

    Sulla doppia sfida contro il Chelsea: "Eravamo desiderosi, in particolare di Tim (Bakayoko), Tomori ed io, che giocavamo al Chelsea, di fare una grande impressione in questo doppio confronto. Il fatto è che, anche se non ho intenzione di trovare alibi, avevamo quattro o cinque titolari assenti. Ci è mancato qualcosa nella partita di Londra, volevamo rimediare nella partita di ritorno. Avevamo iniziato molto bene la partita, poi purtroppo è arrivato questo rosso che per me è molto difficile da accettare. È difficile recuperare il risultato con una squadra che ha esperienza e poi fa girare la palla. Siamo rimasti molto delusi, ed è per questo che siamo molto motivati ​​a finire bene le ultime due partite. Sappiamo che se vinciamo questi incontri, passeremo. È bello avere il nostro destino nelle nostre mani, ma è sicuro che abbiamo uno spirito vendicativo in relazione a questo. Dobbiamo invertire la tendenza e fare di tutto per passare".

    Su Maignan e Leao, inseriti nelle nominations per il Pallone d'Oro: "Sono consapevoli di ciò che hanno ottenuto l'anno scorso con questo scudetto, fanno parte della squadra tipo della Serie A, che si tratti di Theo (Hernandez), Rafa (Leão) o Mike (Maignan). Sono ancora giovani, hanno questo margine di miglioramento, sono ai massimi livelli. Auguro loro di continuare ad essere in questa lista del Pallone d'Oro e, perché no, magari un giorno si avvicineranno ai primi tre o cinque posti. Certo è difficile vincere un Pallone d'Oro, devi esibirti con il tuo club e anche con la tua nazionale. È davvero una cerchia molto ristretta di grandi giocatori ed è già motivo di orgoglio per loro e per noi, Milan, averli in questa lista".

    Sull'obiettivo Mondiale: "Sì, tra i miei obiettivi c'è quello di  essere il più decisivo possibile e giocare anche un terzo Mondiale con la Francia. Ovviamente un Mondiale è qualcosa di straordinario per un calciatore quindi deve essere un obiettivo per il quale competere".

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