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  • Goicoechea vola:| 'A Roma per fare carriera'

    Goicoechea vola:| 'A Roma per fare carriera'

    «Non capisco lo stupore, tutte le società hanno tre portieri. Goicoechea mi piaceva da Pescara, è un buon investimento: portiere di qualità a basso costo ». Zeman l’aveva presentato così, alla vigilia del campionato. Da quel giorno all’arrivo di Mauro Goicoechea in giallorosso sono poi passati oltre dieci giorni, con l’operazione chiusa proprio in extremis dal d.s. Walter Sabatini. «In effetti la situazione di stallo di quei giorni un po’ mi aveva reso nervoso—dice il portiere uruguaiano —. Ma ora sono qui, pronto a giocarmi le mie carte. L’obiettivo? Migliorare e diventare con il tempo il portiere della Roma».

    Futuro - L’impressione è che la Roma l’abbia preso (cento mila euro il prestito dal Danubio, 700 mila l’eventuale riscatto) quest’anno per farlo studiare per il prossimo. «Resterà con noi a lungo», ha detto Sabatini. Del resto, Zeman lo considera il portiere ideale, da quando gli fu segnalato dal compianto Mancini. «Non lo sapevo, ne sono orgoglioso — continua lui —. Che portiere sono? Il classico numero uno sudamericano, ma se devo indicare un punto di forza è sicuramente la capacità di saper giocare bene con i piedi». Appunto, Zeman l’ha scelto anche per questo. E lui lo sa…

    Grazie Zdenek - Insomma, passata la paura per il cognome (a qualcuno è tornato in mente il terzino basco che «attentò» alla carriera di Maradona), a Roma hanno cominciato a studiare i numeri. E quelli parlano a favore di Mauro, lo scorso anno il portieremeno battuto dell’Uruguay. «Sono cresciuto con il mito di Fabian Carini,mail migliore al mondo è Buffon». L’occhio è giusto, come il suo percorso di inizio carriera. Una nazionale giovanile dopo l’altra, due Mondiali (Under 17 e Under 20, dove nel 2007 fu compagno di squadra di Edinson Cavani), ma mai neanche una chiamata con la «Celeste». «Nella nazionale maggiore ci sono grandi portieri come Muslera e Martin Silva, ma spero ancora nella mia occasione». Con Zeman, chissà che non arrivi. E forse è anche per questo che ha scelto la maglia numero 13. «Ma no, quello è il giorno del compleanno di mia moglie e della mia nipotina. Il mister? Esigente, la strada giusta per migliorare». Stekelenburg è già avvertito, Mauro vuole prendersi presto la Roma.

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