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  • Gravina: 'Stanno saltando gli schemi, dispiace si segua solo il denaro. Riforma del calcio italiano? Si deve fare'

    Gravina: 'Stanno saltando gli schemi, dispiace si segua solo il denaro. Riforma del calcio italiano? Si deve fare'

    “Non è uno spot carino. E il calcio, non essendo escluso dal fenomeno della globalizzazione, è soggetto a tensioni di mercato continui a livello internazionale. Dispiace che si segua solo il flusso di denaro”. Lo ha detto il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, a margine del Consiglio Federale commentando il calciomercato che sta portando in Arabia Saudita tantissimi calciatori dai campionati europei. “Si sta perdendo il radicamento al territorio e l’appartenenza ai club. C’è un mercato di soggetti che hanno voglia di veicolare sempre di più gli atleti, sganciandoli da impegni contrattuali a fronte di vantaggi economici. Questo fa saltare gli schemi. Per chi, come me, ama la dimensione del mondo diversa da quella economica e che è quella che ci sta dando forza di progettualità in questo periodo è chiaro che questo non è un percorso che condivido, ma purtroppo bisogna tenerne conto”.

    L’INTRODUZIONE DEL VAR AI QUARTI DEGLI EUROPEI UNDER 21 - “Dopo Francia-Italia non c’è stata nessuna trattativa, ma solo una riflessione mia personale che ho fatto con ragazzi e addetti ai lavori. Non potevo lasciar cadere come se fosse un fatto personale legato alla nostra Nazionale. Mi sono posto un tema oggettivo perché l’Italia, o qualunque altra squadra, dai quarti non ha più la possibilità di recuperare con altre gare essendo ad eliminazione diretta. Mi sono permesso di fare una riflessione con gli organi competenti; c’era già un’idea, ma andava sollecitata”. Secondo Gravina contro la Svizzera c’è stata “un’ottima prestazione con un primo tempo entusiasmante. Avvertiamo un po’ di stanchezza perché siamo a fine campionato, ma mi sembra che ci sia un bellissimo quadro d’insieme. La squadra è composta da ragazzi interessanti e spero che questi spot possano aiutare le società a favorire l’inserimento di tanti giovani”, prosegue. Infine sulla qualificazione per Parigi 2024. “Abbiamo l’esecutivo il 28 giugno, ma non credo cambino le regole strada facendo. Il riferimento è sempre stato alle 4 semifinaliste”.

    PROPOSTE DIRITTI TV - “E’ chiaro che l’offerta debba essere direttamente proporzionale anche alla qualità del prodotto che viene messo sul mercato. Tutti pensavamo, forse ci eravamo un po’ illusi, che i risultati delle squadre italiane avrebbero dato un appeal. Ma la domanda che ci dobbiamo porre sul made in Italy, che l’Italia ha perché ha una forza scolpita nella storia, è se sia giusta la qualità del prodotto che noi offriamo. Su questo probabilmente dobbiamo fare una riflessione su un progetto molto più ampio e complesso”. E ancora: “Noi viviamo all’80% sulle revenue collegate ai diritti. Dove il nostro mondo, quello legato alla Figc e tutte le componenti per caduta, siamo soci di minoranza, in base alla legge Melandri“, prosegue Gravina, specificando come “un danno alla Lega Serie A è un danno a tutto il sistema calcio. Noi non solo tifiamo ma vogliamo essere protagonisti in questo percorso. Siamo disponibili a discutere con la Lega di A assegnandogli delle Golden share e tutto quello che la Lega ritiene opportuno per migliorare la qualità di questo prodotto”.

    SU LECCO E REGGINA - “Non sono preoccupato, fa parte del gioco. Aspettiamo i verdetti degli organi tecnici. Non so poi quale sarà il risultato delle decisioni tecniche, aspettiamo la Covisoc”. Sono le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, sulla situazione inerente le posizioni di Lecco e Reggina in vista della prossima stagione di Serie B. “Il 29 e il 30 ci sono due riunioni importanti, poi il 7 luglio il consiglio federale. Ma abbiamo un vantaggio, che in caso di eventuali ricorsi al Tar e Consiglio di Stato abbiamo almeno la certezza che entro il 27 di agosto abbiamo chiuso tutto. Sono preoccupato, come detto in consiglio federale, da temi sollevati in ogni mese di giugno: di deroghe, ammissioni, ripescaggi e impianti – ha proseguito -. La Lega Pro è l’unica che in un rapporto con la Lnd, deve cedere un posto in caso di non ammissione di una società promossa dalla Serie D. Serie A e B hanno una riammissione diretta e per questo la Lega Pro è penalizzata e di questo abbiamo discusso oggi”. Concludendo su una seppur lontana ipotesi di una B a 21 squadre, Gravina ha replicato così: “Fantasia. Dovrebbe imporlo un giudice”.

    SULLA RIFORMA DEL CALCIO ITALIANO - “La riforma si deve fare, stiamo aggiustando la mira. Tutte le estati vengono a galla gli stessi problemi, noi proviamo a creare norme stringenti ma non è semplice. Ripeto: la riforma si deve fare”, ha concluso.

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