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  • Guidone a CM: 'Io, il Belgio, l'Inter, Toni e la voglia di lasciare il segno a Santarcangelo'

    Guidone a CM: 'Io, il Belgio, l'Inter, Toni e la voglia di lasciare il segno a Santarcangelo'

    • Angie Borromeo
    L’attaccante Marco Guidone, nato a Monza il 17 maggio 1986, è stato ingaggiato, in queste ore, con contratto biennale, dal Santarcangelo, neo promossa in Lega Pro. Un necessario rinforzo nel reparto offensivo per la squadra romagnola che si è guadagnata la qualificazione grazie al quinto posto ottenuto in classifica nella stagione appena conclusa in lega pro seconda divisione girone A. Guidone ha iniziato la carriera nelle giovanili del Monza, in cui è stato titolare dal 2005 al 2007. A 23 anni, dopo un paio di stagioni in C2 con il Catanzaro e il Melfi, decide di andare a giocare in Belgio con la squadra del Verviers, un piccolo comune in provincia di Liegi. L’anno successivo rientra in Italia e, dopo un campionato (2009-2010) con la Carrarese, passa a titolo definitivo al Grosseto, in serie B (17 presenze). Nelle successive stagioni, l’attaccante giocherà in prestito nel Pisa, Foligno e Fondi per approdare al Chieti dove realizza 13 reti in 33 presenze.

    Guidone, Lei è fresco d’ingaggio con il Santarcangelo. E’ la prima volta che gioca in Romagna, in dieci anni di carriera trascorsi ovunque in Italia. Può dirmi cosa l’ha convinta a firmare con la società gialloblu del Presidente Roberto Brolli?
    Confermo che come giocatore è la mia prima esperienza in Romagna, ma ho molti amici che vivono bene in questa splendida regione. Sono rimasto affascinato dalla cittadina di Santarcangelo perchè conserva una pace e una tranquillità che non ho riscontrato in altre città in cui ho vissuto. Naturalmente, poi, a convincermi è stata la società, con un progetto serio e ben programmato, e, soprattutto, la loro volontà di farmi partecipe e lavorare insieme.

    Con la sua esperienza in Lega Pro potrà, quindi, contribuire al progetto tecnico della squadra guidata da Fabio Fraschetti. Ha avuto modo di essere presentato al suo nuovo allenatore? 
    Mi metterò a disposizione del Mister con la massima professionalità, cercando di fare il mio dovere e segnando molti gol. Ho già incontrato il Mister poiché ho raggiunto, sabato scorso, la squadra in ritiro a Chianciano Terme. E’ la prima volta che lavoro con Fabio Fraschetti, di cui ho avuto subito un’ottima impressione. 

    Nel Santarcangelo ha ritrovato qualche compagno di squadra del passato?  
    Per me è un contesto del tutto nuovo. Non conosco nessuno personalmente.

    Lei è una punta centrale, ritiene che manterrà lo stesso ruolo nella nuova squadra? 
    La passata stagione, nel Chieti ho rivestito il ruolo di classica prima punta anche se, in qualche circostanza, affiancato da un altro giocatore. Le mie caratteristiche sono quelle di prima punta, non statica, che si muove abbastanza per il fronte d'attacco. Nella mia nuova squadra ritengo che sarò utilizzato nello stesso modo ma sarà il Mister a decidere e mi adeguerò alle sue richieste tattiche. 


    Alle spalle, sino ad oggi,  ha una consolidata carriera decennale. Può dirmi la sua migliore stagione realizzativa?
    La migliore stagione è stata l'anno scorso a Chieti con 13 gol, sbagliando anche 2 rigori.  Anche della mia esperienza in Belgio, al Venviers, posso ritenermi soddisfatto avendo contribuito al successo della squadra con 17 reti.

    A soli 28 anni, ha giocato con ben 13 società di calcio tra Lega pro e B. A quale è rimasto più attaccato e per quali motivi?
    Ho giocato in tanti club, girando l’Italia da nord a sud. I ricordi positivi sono legati ai miei compagni di squadra, non avendo mai avuto problemi a legare. Tant’è che ancora  oggi con molti di loro ho mantenuto ottimi rapporti di amicizia. L’esperienza più importante e gratificante sin’ora è stata in serie b con il Grosseto.

    Come nasce la passione per il calcio e, soprattutto, per il ruolo di attaccante? 
    Ero piccolissimo. Appena avuto un pallone tra i piedi, ho iniziato a tirare calci, come tanti bambini, e non me ne sono voluto più staccare. Poi, con gli anni, la passione è aumentata e ho deciso di realizzare il mio sogno e diventare un calciatore, anzi un attaccante, perché sin da piccolo mi piaceva solo buttarla dentro. 

    Qual è la sua squadra del cuore come tifoso?
    A tre anni mio padre mi portò a San Siro a vedere l’Inter e, da quel momento, è nata la mia passione per i colori nerazzurri. Ho continuato a seguire l’Inter allo stadio e, da ragazzino, ho visto giocare Ronaldo, che per me è il migliore attaccante del mondo e, ancora oggi, non ci sono giocatori come lui, in grado di fare ciò che lui ha fatto nel calcio. 

    Cosa ne pensa dell’attuale Inter?
    L’anno scorso è stato un anno di transizione  per l’arrivo sia del nuovo Presidente Eric Thohir sia del nuovo allenatore Mazzarri. Mi piacciono gli ultimi acquisti anche se apprezzo i giovani talenti che già erano in Inter come Kovacic e Icardi. Non mi dispiacerebbe se all’Inter arrivasse anche Osvaldo.

    Lei a quale attaccante si sente simile per caratteristiche fisiche e tecniche? 
    Mi sono sempre piaciuti Pippo Inzaghi e Luca Toni. Ho molto osservato Luca e direi che mi sento più simile a lui sia per il fisico che per la tecnica di gioco.

    Quali aspettative ha per il suo futuro?
    Sono concentrato, per il momento, sulla mia nuova squadra alla quale voglio dare il massimo contributo con i miei gol per la salvezza. Le mie aspettative sono, quindi, legate al prossimo campionato e, poi, si vedrà.  

     

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