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  • Hellasmania: "fai un gran bel gioco però..." Il punto sta tutto qui?

    Hellasmania: "fai un gran bel gioco però..." Il punto sta tutto qui?

    • Alessandro Righelli
    Ci siamo, anzi ci risiamo. Non è la prima volta in questa stagione che dopo una gara si commenta amareggiati una buona prestazione senza però aver portato a casa i tre punti. I pensieri sono sempre quelli: "il Verona avrebbe meritato la vittoria", "Ah! Come ha giocato bene il Verona", "Peccato, il Verona non merita di stare dove sta". Già, tutte frasi azzeccatissime, peccato che alla fine nel calcio ciò che conta è il risultato finale e senza aver segnato almeno un gol in più dell'avversario, non si  porta a casa nulla. Nel frattempo la classifica piange, a dirotto, oramai da troppo. Siamo ultimi, con cinque punti, ad altrettanti dalla quartultima Spezia, in compagnia di Cremonese e Sampdoria. Si sono spese molte parole, molte critiche per questa squadra e soprattutto questa società, ma per una volta, almeno contro la Juventus, davvero si può essere contenti, al di là del risultato finale.

    Di cosa si deve essere contenti? Certamente della prestazione generale. Uno spirito e un carattere combattivo che non si vedeva da un po'. Una squadra che finalmente ha espresso un buon gioco, un buon ritmo e in linea generale un bel calcio. Sempre propositivo, con tanti uomini che attaccavano l'area di rigore. Insomma, almeno si può rimanere felici dalla prova dimostrata ieri. Per il resto, i soliti grandi, enormi problemi. Un attacco troppo inespressivo, con un Lasagna ed un Henry praticamente fuori dal gioco. Fa eccezione un grande Simone Verdi, che ha dato un gran filo da torcere alla difesa juventina. Certo, lasciamo da parte gli episodi molto dubbi, come quello del rigore che forse aveva bisogno di essere riguardato molto meglio. 

    Purtroppo, come anticipato, con le belle prestazioni e basta, non si va lontani; come diceva la canzone "fai un bel gioco però...". Insomma ci siamo capiti. Ora ci sarà l'ultima proprio contro lo Spezia, poi la pausa nazionale, che dovrà essere un reset totale della condizione fisica e tecnica della squadra, sperando che dall'alto arrivino decisioni e movimenti importanti. La prossima al Bentegodi sarà l'ennesima partita dentro-fuori. Le occasioni però stanno sempre più diminuendo. 

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