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  • Ibra è il leader del Milan in campo: ha fatto bene a criticare Allegri

    Ibra è il leader del Milan in campo: ha fatto bene a criticare Allegri

     

    Secondo il costume  della franchezza, a lui congenito e a troppi dei suoi colleghi, invece, totalmente sconosciuto, Zlatan Ibrahimovic non le ha mandate a dire al proprio allenatore dopo la batosta rimediata dal Milan a Londra. 

     

    Non l’avesse mai fatto. Galliani si e’ subito precipitato a difendere Allegri, manco lo svedese avesse attaccato il dogma dell’infallibilita’ papale, argomentando che le infelici scelte tattiche dell’Emirates siano state partorite dall’emergenza infortuni. 

    Strano: non e’ la prima volta in questa stagione che il Milan e’ assillato dalle assenze eppure mai come in casa dell’Arsenal ha giocato cosi’ male.

     

    Alcuni aspiranti segugi di mercato hanno immediatamente abboccato all’esca, sparando che Ibra sia pronto ad emigrare al Real (ma solo se Mourinho resta), essendo in preda all’ira funesta post Londra. Al che, Raiola, con il pragmatismo che lo contraddistingue, ha coloritamente annotato trattarsi di una “gigantesca cazzata” (ipse dixit).

     

    La verita’ e‘ semplice. Ibra e’ il leader naturale dei campioni d’Italia e questo ruolo se l’e’ guadagnato sul campo. Tant’e’ vero che, se non ci fosse stato lui, i rossoneri non sarebbero ne’ primi in classifica, ne’ qualificati ai quarti di Champions League ne’ in semifinale di Coppa Italia.

     

    Come i suoi compagni, come milioni di tifosi della sua squadra, Ibra ha sofferto terribilmente la figuraccia londinese e gli sono bastate queste parole per farlo capire al mondo: “Siamo il Milan, non dobbiamo mai piu’ giocare cosi’”.

     

    Ibra non ha fatto bene a protestare. Ha fatto benissimo. Il Milan lo ringraziera’.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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