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  • Il 10 torna, un 10 corre via: i tifosi della Juve sognano Del Piero e hanno già perso Dybala

    Il 10 torna, un 10 corre via: i tifosi della Juve sognano Del Piero e hanno già perso Dybala

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    Solo una pessima Juve con quello striminzito 1-1 agguantato al 95' in 11 contro 9 ha potuto far durare così poco un momento a suo modo storico, magico. Il ritorno di Alex Del Piero all'interno dello Stadium. Era dal 13 maggio 2012 che non si vedeva, in quello che rimane uno dei momenti più emozionanti di sempre della storia recente bianconera. Il rapporto con Andrea Agnelli è quello che è, la fine dell'avventura del Del Piero calciatore alla Juve è ormai agli archivi da una decina d'anni. Ma non passa stagione che il popolo juventino non trascorre sperando in un suo ingresso nella dirigenza bianconera, indipendentemente dal ruolo, pace o non pace. Intanto è tornato, lo ha fatto a modo suo, senza particolare clamore o rumore. Con uno stile immenso. “Felice di essere tornato”, le parole donate al mondo dei social. Poi la passeggiata sulla balconata per mostrare la sua numero 10 sia nella versione bianconera di oggi che in quella speciale griffata Adidas-Kobra e utilizzata per l'occasione dalla Juve contro il Bologna. Iconica l'immagine di Alex in piedi con le braccia larga e le dita in segno di vittoria, che rimanda proprio a quel 13 maggio 2012, con quel pizzico di sceneggiatura presidenziale che non fa altro che rianimare l'appetito di quel partito (sempre di assoluta minoranza) che vorrebbe pure un cambio al timone della Juve nonostante il ciclo irripetibile targato proprio Andrea Agnelli.

    IL 10 CORRE VIA - E nel giorno del ritorno del numero 10 più 10 che ci sia nella storia della Juve, giocatore con più presenze (705) e più gol segnati (290), c'è anche un numero 10 che ormai scappa via. Sempre più triste, almeno per ora, il cammino d'addio di Paulo Dybala, triste anche in termini di prestazione pure contro il Bologna. Chiamato al cambio dopo un'ora di gioco non ha nemmeno avuto alcuna reazione diversa da quella di voler andare via il prima possibile, un po' perché non c'era tempo da perdere e un po' perché non c'era altro da fare: via, di corsa, verso la panchina senza fermarsi se non per un gelido abbraccio con Allegri. Almeno sta finendo, di corsa. Come se fosse una consolazione.

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