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  • Il Borussia Mönchengladbach sogna in grande: è meglio di Dortmund e Bayern, ecco perché il titolo è possibile

    Il Borussia Mönchengladbach sogna in grande: è meglio di Dortmund e Bayern, ecco perché il titolo è possibile

    • Giacomo Trambusti
    In una stagione nella quale il Bayern Monaco è in subbuglio e ha già cambiato allenatore, nella quale il Borussia Dortmund sta continuando con la sua mancanza di continuità e lo Schalke 04 si conferma essere dentro ad una profonda crisi d’identità, è il Borussia Mönchengladbach a comandare la Bundesliga. Venticinque punti in undici giornate, più quattro sulle inseguitrici e una difesa di ferro: ecco perché sognare il titolo è possibile.

    INIZIO ALTALENANTE – Nel primo mese di stagione, la squadra del basso Reno, non è partita a razzo, anzi, ha dato vita a partite spesso imprevedibili, ottenendo dei risultati altalenanti. Alla brutta sconfitta per 3-1 contro il Lipsia, hanno fatto seguito la vittoria col solito risultato di Magonza, lo scialbo pareggio con lo Schalke e il clamoroso tonfo in casa per 4-0 contro il Wolfsberger in Europa League. Tutto ci si poteva aspettare tranne che una risalita così immediata, perché, proprio da quel poker subito, i ragazzi guidati dall’ex tecnico del Salisburgo classe 1976 Marco Rose (che in due anni in Austria ha vinto due titoli nazionali e una coppa nazionale), non si sono più fermati e hanno cominciato a correre come puledri, tenendo fede così allo storico soprannome.

    SEMPLICEMENTE FORTI  – I bianconeroverdi hanno il terzo miglior attacco e la seconda miglior difesa del campionato, e, a parte le due sconfitte con il Dortmund in campionato e in coppa, non hanno mai perso dopo la batosta in Europa League. Dimostrazione che il gruppo è forte, unito, ambizioso e non soffre le “vertigini”. Tanti i punti fermi della squadra che negli ultimi nove anni ha comunque disputato per cinque stagioni l’Europa (due Champions e tre Europa League): il portiere della Svizzera e ormai titolare dal 2014, Yann Sommer; il terzino destro allievo di Rose al Salisburgo, Stefan Lainer; un altro nazionale svizzero come il mediano Denis Zakaria; l’esterno offensivo Patrick Herrmann, che ha deciso con una doppietta l’ultimo match contro il Werder Brema; l’attaccante ventiduenne capocannoniere della squadra con otto gol, appena arrivato dal Guingamp, Marcus Thuram, figlio dell'ex gloria di Juve e Parma Liliam.

    VARIABILITÀ E FUTURO – Marco Rose, in questi mesi, ha dimostrato di essere molto flessibile tatticamente, passando da un modulo col rombo al 4-3-3, dal 4-2-3-1 al 3-5-2. Tanti potrebbero pensare che faccia difficoltà a trovare la quadra, ma, visti i risultati, sicuramente è un pregio quello del nativo di Lipsia, che sa sfruttare al meglio le caratteristiche dei propri giocatori e li stimola nel migliorarsi. Il futuro non può che essere dalla parte del Borussia Mönchengladbach, che sa come si vince, visti i cinque campionati (’70, ’71, ’75, ’76, ’77), le tre coppe di Germania (’60, ’73, ’95) e le due coppe Uefa (’75 e ’79) conquistate: come non crederci allora in un anno pazzo come questo?

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