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  • Il FinancialTimes incorona 'Il Doge" Zaia, anche l'Europa che conta archivia Salvini, il "demagogo'

    Il FinancialTimes incorona 'Il Doge" Zaia, anche l'Europa che conta archivia Salvini, il "demagogo'


    La promozione per il "Doge" Zaia arriva non solo dai veneti e degli italiani in genere, ma addirittura dal Financial Times: «L'eroe politico della crisi del coronavirus in Italia oscura Salvini» scrive Miles Johnson, corrispondente del FT da Roma. Un passo importante nell’ascesa del governatore veneto
    che arriva dal giornale di riferimento dei centri di potere europei. I successi di Zaia nella gestione della pandemia vengono confrontati con il crollo della leadership di Salvini a corto di argomenti sull’immigrazione e travolto dalla malasanità Lombarda. «Il “modello Veneto” viene studiato in tutto il mondo – scrive Johnson - dopo che un programma ben coordinato di test e tracciamento ha drasticamente ridotto il tasso di mortalità nella regione rispetto a quelle vicine. Mentre Salvini fatica a imporre la propria agenda con una credibilità che non si è mai ripresa dalla campagna “Basta euro”, e le cui bravate - come citofonare a una famiglia nordafricana durante la campagna elettorale regionale per accusare il figlio di traffico di droga - hanno turbato l'establishment politico». 

    E ancora scrive il Financial Times: «Politico abile, meno ostile di Salvini all'Unione europea, Zaia è un alleato più naturale per la base leghista di imprenditori conservatori del Nord rispetto al demagogo che guida il partito».
    Dopo l'iniziale passo falso sui cinesi mangiatopi, Zara sembra non sbagliare più un colpo. Anzi, si devono a lui le scelte decisive nella gestione della crisi, come ha testimoniato l'epidemiologo Andrea Crisanti: «L'idea di fare il tampone a tutta Vo' è stata un'intuizione di Zaia. Io non lo conoscevo, ero in Italia da tre mesi. Appena lui ha chiuso Vo' in quel modo e ha ordinato lo screening, io mi sono detto “Guarda che situazione fantastica che si è venuta a creare”».
    Per la Lega si aprono adesso scenari fino a poco tempo fa inimmaginabili stretta com’era nella morsa Salvini-Giorgetti. Quest’ultimo protagonista ad agosto appena due settimane dopo il suicidio salviniano del Papeete, di un acceso botta e risposta col futuro ministro della Salute: «Caro Speranza, è vero, mancheranno 45 mila medici di base nei prossimi cinque anni. Ma chi va più dal medico di base? Nel mio piccolo paese vanno ovviamente per fare le ricette mediche, ma quelli che hanno meno di 50 anni vanno su internet, si fanno fare le autoprescrizioni su internet, cercano lo specialista. Tutto questo mondo qui, quello del medico di cui ci si fidava anche, è finita anche quella roba lì».
    Zaia leader del centrodestra, secondo l'analisi del FT, sarebbe un leader più credibile e capace di quelli attuali. Ma è ancora presto. Il Doge ha le elezioni regionali in vista, le vincerà con l'80% e per ora non pensa di fare la guerra a Salvini. A meno che i rispettivi trend personali non continuino la corsa intrapresa.
     

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