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  • La partita ostaggio di un vortice di carta

    La partita ostaggio di un vortice di carta

    • Pippo Russo
    Situazione grottesca ieri sera al Parc Olympique di Lione. Al minuto 69 l’arbitro Lionel Jaffredo sospende temporaneamente la partita tra Olympique Lione e Nizza. Motivo: troppe cartacce negli ultimi 20 metri della metà campo alla sinistra della tribuna centrale, quella della curva in cui alloggia la parte più calda del tifo dell’OL. Jaffredo aveva già preso una decisione analoga nel corso del primo tempo, sicché è andata a finire che la gara si è vista caricare un recupero da record: 8 minuti nel primo tempo e 9 nel secondo. Fanno 17 minuti, più di un tempo supplementare. Un segno di come la partita sia sfuggita di mano al giudice di gara, preso di mira dalla tifoseria di casa per la decisione di espellere al 25’ l’attaccante di casa Gnaly Cornet per un’entrata pericolosa sul portiere del Nice, Cardinale. In quel momento il Lione è già sotto di un gol (segnato da Germain al 18’) contro una rivale nella corsa al secondo posto, e la decisione di cacciare l’attaccante lascia qualche dubbio. L’impatto è certamente duro, ma è anche vero che portiere e attaccante si lanciano in contemporanea su un pallone contendibile. Forse l’ammonizione sarebbe bastata, ma si tratta di un caso davvero al limite.

    Fatto sta che da quel momento in poi i tifosi della curva lionese decretano due colpevoli: Jaffredo e Cardinale. Il portiere nizzardo diventa bersaglio di un lancio di oggetti vari, soprattutto rotoli di carta. Ne esce indenne in qualche modo, e non manca di provocare riportando a bordo campo (e sotto la curva lionese) con fare plateale alcune delle cose che gli vengono scagliate. In quella fase di gara gli ultimi venti metri di metà campo sono già un tappeto di cartacce, ma l’interruzione del primo tempo viene decisa soltanto per placare il lancio di oggetti. Diverso il motivo che porta all’interruzione del secondo tempo. Adesso a difendere la porta sotto la curva del tifo lionese è il portiere di casa, Anthony Lopes. Ma la situazione non cambia. Dalla curva continuano a piovere rotoli di carta e shopper in plastica trasparente. 

    E arriva il momento in cui quella parte di prato smette d’essere verde per farsi completamente bianca, con qualche rischio di agibilità e controllo del pallone. Fra l’altro nel frattempo si è levato un vento irregolare che crea vortici di carta. A quel punto Jaffredo decide di procedere alla seconda interruzione e dice che non si riprende a giocare fino a che quella zona di campo non verrà sgombrata dalle cartacce. Una palese assurdità, viste la quantità di carta sul terreno e le condizioni del vento. Ma Jaffredo è irremovibile. E a quel punto è andato in scena un quadretto tragicomicco, che ho provato a filmare col telefono (mi scuso per la qualità di alcuni passaggi). Una serie di addetti minuti di rastrelli, e uno di loro armato di spazzatore a motore, s’industriano per fare quello che possono e nel tempo più rapido possibile. Dà loro una mano pure Anthony Lopes. Ma è una battaglia impossibile, perché arrivano continue folate di vento che riportano in campo le cartacce depositate oltre la linea di fondo. E in alcuni momenti ci sono spettacolari vortici che paiono sbeffeggiare la fatica degli inservienti. Col passare dei minuti, c’è da scommettere, Jaffredo comincia a sudare freddo per la gigantesca figura di merda che s’è apparecchiato con le sue manine. In caso di sospensione della gara cosa mai potrebbe scrivere sul referto? Partita sospesa per cartacce?
    Va a finire che la gara riprende alla meno peggio, con le carte sparpagliate un po’ più per esteso nella metà campo del Lione. Che nel finale acciuffa il pari con un gol di Lacazette, a dispetto dell’inferiorità numerica. Secondo posto temporaneamente salvo, e grande dimostrazione d’orgoglio. Per il Nizza, una grande occasione sprecata. Quanto a Jaffredo, penso sia pronto per una serena conclusione di carriera a fine stagione. Ve lo metto su carta.

    @pippoevai


     

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