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  • Imperativo Ventura:|'Toro, cancella l'ansia'

    Imperativo Ventura:|'Toro, cancella l'ansia'

    Tre richieste precise ed una filosofia semplice per far ripartire il Toro. Giampiero Ventura al primo vero giorno di lavoro nel ritiro di Sappada ha tracciato la «road map» nello spogliatoio granata per ridare entusiasmo a chi è reduce dai fallimenti sportivi recenti e sfruttare l'ottimismo di chi è appena arrivato.

    L'obiettivo è tornare in serie A, e poter aprire il cantiere con tutti gli operai al loro posto è una svolta positiva. «Con determinazione feroce si ottengono le cose - sprona il tecnico - ed allora volere è potere. Tutti insieme, in questo nuovo Toro, se vogliamo possiamo». Senza dimenticare il passato, ma affrontando il futuro con ottimismo a partire dalle tre regole del metodo Ventura. «Professionalità, correttezza e disponibilità - elenca Ventura -: questo offro e chiedo. Per il resto non serve dettare regole di chissà quale tipo. Le multe le incasserà il capitano, sperando che a Natale mi faccia un bel regalo. Anche perché questo vorrà dire che sono ancora qui...».


    E via di risata per alleggerire una chiacchierata fin troppo concettuale e allo stesso tempo per esorcizzare una panchina che dal 2005/2006 non chiude la stagione con lo stesso allenatore dal ritiro fino all'ultima di campionato.

    Un record da stoppare, a differenza dei primati che Ventura ha scritto in serie B e adesso vorrebbe aggiornare con il Torino. «Partire bene è importante a livello psicologico - riconosce - e le partenze delle mie squadre sono sempre state sopra la media. A Lecce 8 vittorie su 10 in avvio e a Pisa conquistai sette vittorie in trasferta nei primi tre mesi. Neanche la Juve fece tanto, poi conta il campo e anche un po' di buona sorte».

    Il resto proverà a garantirlo con l'azione quotidiana per ricreare a Torino il 4-2-4 che l'ha reso vincente e divertente. «Le premesse di partenza sono buone e sto lavorando per accendere la fiammella, cercando di resettare l'esperienza negativa dello scorso anno: per questo chiedo di ritrovare serenità ed equilibrio. Cancelliamo l'ansia e poi parleremo di calcio».

    In attesa del raccolto dal campo, doppia sessione di allenamenti con mattinata a base di atletica e pomeriggio dedicato a tattica e pallone, Ventura si gusta i frutti del mercato. «La società è stata brava - approva il mister - perché ha fatto quasi il massimo: non era facile muoversi. Sono arrivate tutte prime scelte. Ora deve diventare bravissima: non aggiungendo uomini, ma prendendo chi può completare l'organico. Ci servono ancora un mediano e una punta, mentre sugli esterni voglio prima valutare».

    Guberti ha già convinto. «È un messaggio forte - analizza Ventura -. Era il migliore su piazza ed è stato preso. Stefano ha scelto il Toro perché sa che possiamo esaltare le sue possibilità». L'unica pecca è che su dieci volti nuovi, sei sono in prestito. «Ma con diritto di riscatto - risponde il tecnico -. Se vogliamo li prendiamo per farli diventare di proprietà». Sì, perché volere è potere


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