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  • Inter, dopo la Champions Inzaghi non perde mai

    Inter, dopo la Champions Inzaghi non perde mai

    • Andrea Barbuti
    Si parla spesso del doppio impegno come qualcosa di penalizzante, alla lunga, nella corsa allo scudetto. Le notti di Champions League regalano tanti ricordi, emozioni e, per dirla alla Ibra, adrenalina, ma in cambio si prendono un’enormità di energie fisiche e psicologiche. Così, spesso, nei fine settimana successivi, i giocatori delle big subiscono dei cali di tensione e finiscono puntualmente per lasciare per strada punti preziosi in chiave campionato. Ecco, tutti questi discorsi stanno trovando grande riscontro nei risultati della Juve di Allegri e del Milan di Pioli, ma non valgono per l’Inter di Inzaghi.

    IL NUMERO - C’è una statistica di Transfermarkt che parla chiaro. L’Inter è imbattuta nelle partite di campionato immediatamente successive alle notti europee ed ha una media punti, in questo tipo di impegni, di gran lunga superiore rispetto alle altre squadre che giocano la Champions: prima di questa giornata di campionato, 2,2 punti davanti ai 2 dell’Atalanta e agli 1,6 di Milan e Juve (1,5 dopo il pareggio di oggi a Venezia). Solo il Napoli tiene il passo dei nerazzurri, ma giocando l’Europa League, dove Spalletti può permettersi delle rotazioni leggermente più ampie senza che i risultati ne risentano particolarmente (per la cronaca, le medie punti delle due romane sono 1,7 per la Roma e 0,8 per la Lazio). Inoltre, se due delle 5 partite prese in considerazione erano contro due dirette rivali (Juve e Milan, in cui l’Inter ha comunque ottenuto 2 pareggi), le altre tre i nerazzurri le hanno vinte agevolmente contro Bologna, Sassuolo e Venezia, il che evidenzia una continuità impressionante contro le medio-piccole, con o senza la Champions sulle gambe.

    ORA IL CAGLIARI - Si possono cercare diverse spiegazioni a questo dato: dalle capacità motivazionali e gestionali di Inzaghi alla maggior esperienza ed abitudine al doppio impegno di certi giocatori. Quello che però è ormai evidente è che l’Inter ha una rosa più profonda delle altre, il che consente all’allenatore piacentino di provare soluzioni diverse ogni partita, facendo riposare chi è più stanco o sostituendo chi appare meno brillante in campo con chi invece ha più forze fresche, fisiche e mentali (oltre ad aver avuto, fin qui, certamente meno infortuni rispetto a Milan e Juve). Domani, ad esempio, potrebbe toccare al niño maravilla Alexis Sanchez, che fin qui ha avuto poco spazio, anche a causa di qualche acciacco fisico. Contro il Cagliari ha la grande occasione per dimostrare di essere ancora utile alla causa e trascinare i suoi compagni più stanchi verso i tre punti, confermarsi la squadra che smaltisce meglio la sbornia di emozioni delle notti europee e, soprattutto, sprintare nella corsa scudetto. C'è di più. Questa tendenza ha trovato l'ennesima conferma nel pareggio della Juve di questo pomeriggio contro il Venezia. Se dovesse consolidarsi anche questa sera in Udinese-Milan, si presenterebbe l’occasione per il tanto agognato sorpasso.
     

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