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  • Inter, Marotta: 'Bonus campionato? I giocatori non devono essere mercenari'

    Inter, Marotta: 'Bonus campionato? I giocatori non devono essere mercenari'

    • Redazione CM
    Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha analizzato così la sfida di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Benfica ai microfoni di Sky Sport.

    FATTORE PUBBLICO - “Può essere decisivo il pubblico. È vicino alla squadra ed è stimolante. Ma sono i giocatori ad andare in campo, con determinazione per una gara difficile e complicata. I due gol sono un vantaggio ma bisogna raggiungere la meta”.

    CAMMINO CHAMPIONS - “Nessuno poteva immaginare di giocarci la qualificazione alla semifinale. Merito alla squadra e ad Inzaghi. Oggi il nostro ruolo è capire cosa significa l’attaccamento alla maglia”.

    CAMPIONATO – “Incentivi economici? É chiaro che la posizione attuale non è preventivata. È un percorso difficile, siamo in deficit di risultati. Ma siamo un grande club, dobbiamo dare continuità. È una lacuna che dobbiamo colmare, Inzaghi lo sta facendo nel migliore dei modi. Dobbiamo onorare la serata. I giocatori non devono essere mercenari. Gli obiettivi alla portata vanno centrati, non c’è bisogno di bonus economici. Quando sono arrivato, ho eliminato i premi Champions. Non posso considerare i soldi come uno stimolo, le motivazioni vanno accentuate con il dialogo”.

    SUPERSTIZIONE - “Lo aspetto dietro le quinte ad Inzaghi, solitamente. Mi sembra giusto ringraziare giocatori ed allenatore dopo ogni partita”.

    A Mediaset ha proseguito: "L'appuntamento gratifica tutto il mondo Inter, vogliamo portare a casa un risultato che manca da 13 anni, sarebbe una qualificazione straordinaria e vogliamo assolutamente conquistarla".

    La possibilità di Euroderby in semifinale è un incentivo?
    "Dobbiamo concentrarci su questa serata, abbiamo un vantaggio momentaneo di due gol ma non la qualificazione in tasca. Deve essere un monito, ma anche chiaro che la possibilità del risultato deve spronare tutti noi, dai tifosi fino all'allenatore".

    Lukaku tornerà al Chelsea, poi rinegozierete?
    "Il ritorno al Chelsea è scritto nelle carte, la cessione temporanea scade il 30 giugno. Davanti abbiamo ancora due mesi, dovremo fare valutazioni. Lukaku ama l'Inter e questo aspetto è molto importante, ma deve esserci anche la volontà dell'altra squadra di aprire una discussione che faremo semmai a tempo debito".

    Paura che l'all-in sulla Champions incida sul campionato?
    "Dobbiamo essere consapevoli che l'Inter deve partecipare a più manifestazioni sempre con le stesse motivazioni e intensità, in campionato non ci riusciamo ed è una lacuna. In Coppa Italia e Champions siamo protagonisti, serve il giusto equilibrio".

    Tutto risolto tra Onana e Brozovic?
    "Assolutamente, quelle sono dinamiche che fanno bene all'ambiente per caricarsi, significa che i giocatori sono concentrati. Nessun atteggiamento ostile".

    Arrivato in postazione Prime Video sul prato di San Siro, ha continuato: "Questo è un appuntamento gratificante per tutti, c'è molta emozione ma anche la consapevolezza di ritagliarci un ruolo importante e regalarci una soddisfazione. Emozione ma anche motivazione".

    Le voci sul futuro della società hanno condizionato il lavoro della squadra e il suo?
    "No, perché il club ha messo l'area sportiva nelle condizioni di lavorare al meglio. Nessun alibi, sta a noi vincere e trovare una bella qualificazione".

    Nel caso non dovesse andare come deve andare stasera, ci sarebbe un piano per Inzaghi?
    "Non voglio pensarci. Sappiamo che il ruolo dell'allenatore è oggetto di bersagli e critiche, ma noi sappiamo valutare nel migliore dei modi. Dobbiamo lavorare sul presente lasciando lavorare il tecnico".

    Sul derby in semifinale.
    "Una grande emozione, una stracittadina che vale una finale Champions ci riporta al passato ma è anche un biglietto da visita spendibile da Milano nel mondo e nel calcio in generale". 

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