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  • Io, cittadino di Modica, nella città della prostituta infetta

    Io, cittadino di Modica, nella città della prostituta infetta

    • Lorenzo Denaro
    Una donna peruviana, risultata positiva al Coronavirus a Foligno, ha gettato nel panico un’intera provincia e più. La donna, hanno scoperto i medici dell’ospedale, era da poco tornata da Modica, in provincia di Ragusa, dove per due settimane aveva esercitato la professione più antica del mondo. 
    Adesso nella cittadina siciliana è scattato il panico. Il sindaco Ignazio Abbate ha fatto appello al senso civico dei cittadini, chiedendo a chi avesse avuto contatti con la donna di segnalarlo all’ASP e fare il tampone. Facile che non siano solo i cittadini modicani ad essere coinvolti. La città barocca, patrimonio dell’Unesco e famosa per il cioccolato, ha un territorio che si estende fino al mare dove confina con Pozzallo ed è commercialmente, e non solo, il polo di interesse di tutta la provincia. Modica in quell’area è il centro di tantissime attività. Le vie del commercio, i grandi magazzini, la movida del centro storico da piazza Matteotti al duomo di San Pietro, raccolgono cittadini da tutta la provincia e chiaramente anche tantissimi turisti.

    Le possibilità che si siano sviluppati i contagi sono tantissime. La popolazione è preoccupata e a ragion veduta. Darebbe noia a chiunque fare outing e andare a chiedere il tampone per un possibile contagio avvenuto tramite un rapporto a pagamento. Figuriamoci in una realtà piccola, dove non solo il semplice chiacchiericcio di paese ma anche le istituzioni non si sono dimostrate attente alla privacy dei cittadini. Modica era già salita agli onori della cronaca durante il lockdown per il caso di una signora che da Padova aveva viaggiato fino a Modica dove si è scoperta poi positiva. Le istituzioni della città non trattarono il caso con la dovuta accortezza e l’identità della donna, le sue condizioni di salute erano di dominio pubblico già dopo qualche ora. 

    Facile immaginare che tra quei cittadini ci siano sicuramente, padri, colleghi di lavoro, amici, parrocchiani, e molti altri;  per quanto la Sicilia e i siciliani siano molto più evoluti di quanto in molti pensano, una situazione del genere darebbe noia al più emancipato e libertino dei paesi. “Una notizia originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca” cantata Fabrizio De Andrè. Speriamo stavolta che le comari del paesino si facciano gli affari propri e tutti i coinvolti vadano in ospedale a fare il tampone anziché alla stazione a salutare. 

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