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  • Italia, le pagelle di CM: Acerbi gigantesco, Dimarco goleador. Chiesa show nel finale

    Italia, le pagelle di CM: Acerbi gigantesco, Dimarco goleador. Chiesa show nel finale

    • Gabriele Stragapede
    OLANDA-ITALIA 2-3

    ITALIA


    Donnarumma 6,5 : sicuro in uscita, presente se necessario, il tutto condensato da un’insolita quanto attenta abilità con la palla tra i piedi. Poco coinvolto dalle azioni offensive dall’Olanda, per il numero 1 azzurro è ordinaria amministrazione vanificare le poche occasioni create da Gakpo e compagni. Non può nulla sui gol di Bergwijn e Wijnaldum

    Toloi 5,5: non la migliore delle giornate per il difensore dell’Atalanta. Disattento in più di qualche occasione, rischia di regalare qualche opportunità di troppo all’Olanda. Responsabilità da condividere sulla rete di Wijnaldum nel finale

    Acerbi 6,5: prende in mano le redini della difesa dopo il disastro di Bonucci nella semifinale contro la Spagna. Attento in copertura, dirige bene le operazioni della retroguardia azzurra, lasciando poco spazio alle offensive olandesi. Gigantesco negli ultimi minuti

    Buongiorno 6,5: chiamato all’ultimo secondo da Mancini – per sostituire l’acciaccato Bastoni – disputa una sfida di buona fattura. Affidabile e preciso, bagna l’esordio in Nazionale maggiore con una prova egregia e di sicuro affidamento

    Dimarco 7: non solo una rete di pregevole fattura – un esterno sinistro destinato all’incrocio dei pali – a premiare il migliore in campo degli Azzurri quest’oggi. Sostanza, incursioni e qualche conclusione da fuori che quasi gli concedono il lusso della doppietta. Salva anche un gol già fatto a Bergwijn. Macchia una prestazione da incorniciare non difendendo al meglio sulla rete di Bergwijn ma rimedia con il lancio per Chiesa (Dal 74’ Spinazzola sv)

    Frattesi 7: il migliore in campo contro la Spagna conferma il motivo per il quale è uno dei nomi più gettonati del mercato italiano. In mezzo al campo è ovunque, non lasciando mai respiro alle manovre olandesi. Contiene e si inserisce. In più, se non bastasse, segna anche. Al posto giusto al momento giusto per il 2-0 dell’Italia

    Cristante 6: il centrocampista della Roma fa da filtro in mezzo al campo, regalandosi anche qualche sortita offensiva. Gli inserimenti, d’altronde, sono il suo marchio di fabbrica

    Verratti 5,5: prosegue la sua non eccezionale stagione – come dimostrato anche all’ombra della Tour Eiffel – faticando a dettare i ritmi della mediana azzurra. Suo il fallo che quasi regala il 2-3 dell’Olanda (Dal 86’ Barella sv: un giallo per perdita tempo e un quasi assist per Pellegrini)

    Gnonto 6,5: dinamico e volenteroso, semina più volte il panico alla retroguardia olandese. La sua gioventù regala un tocco di freschezza all’attacco dei Campioni d’Europa in carica. Sempre pronto a puntare l’avversario e provare il dribbling, mette anche lo zampino nel raddoppio di Frattesi (Dal 64’ Zaniolo 6: porta un’ondata di brillantezza all’attacco azzurro, tentando più volte la conclusione. Sempre pericoloso, cerca di ripagare Mancini per la fiducia avuta nei suoi confronti)

    Retegui 5,5: profondità e garra, il centravanti azzurro cerca di essere centrale nelle dinamiche offensive azzurre. Una prova al servizio della squadra che permette ai suoi compagni di mettersi in luce. Paga la grande fisicità di Van Dijk (Dal 86’ Pellegrini sv: si divora il gol del 4-2)

    Raspadori 6: un assist di tacco per Dimarco a dimostrazione del bagaglio tecnico a disposizione per l’attaccante del Napoli. Cala d’intensità con il passare dei minuti (Dal 64’ Chiesa 7: entra e ci mette solo 8 minuti a far capire di che giocatore si cerca di mettere in discussione. Finta, controfinta, doppio passo su Van Dijk e diagonale che trafigge Bijlow. Chiude i giochi nel momento migliore dell’Olanda)


    All. Mancini 7: cambia le carte in tavola rispetto alla sconfitta in semifinale contro la Spagna. Un 11 titolare più giovane, dinamico e fresco che indirizzano la partita dopo soli 20 minuti. Nel momento migliore degli avversari, cambia gli esterni e archivia la pratica. Qualche rischio di troppo nel finale ma questo è il coraggio di cui ha bisogno la causa azzurra

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