Calciomercato.com

  • Getty Images
    Italia, Spalletti: 'Per la prima volta ho un presidente che mi prende tutti i giocatori che voglio'

    Italia, Spalletti: 'Per la prima volta ho un presidente che mi prende tutti i giocatori che voglio'

    • Redazione CM
    Il commissario tecnico della Nazionale Luciano Spalletti ai microfoni della Rai ha commentato le assenze di Pellegrini e Chiesa alla vigilia del suo esordio sulla panchina dell'Italia: "Le assenze non spostano nulla, non cambia niente. Noi abbiamo a disposizione 30 calciatori e ci fidiamo di tutti loro, ce ne sono anche altri. Poi è la prima volta che ho un Presidente che mi prende tutti quelli che volevo, non ho mai avuto un presidente così. Me li ha comprati tutti... Meglio di così, più tranquillo di così, come devo essere?".
     
    SU CHIESA E PELLEGRINI - "Sono cose che ci dispiacciono, ma poi abbiamo usato i metodi di un club. Non abbiamo insistito e al primo avvertimento di un piccolo problema li abbiamo lasciati liberi, potevamo pensare anche di forzare per martedì, ma abbiamo deciso di fare così perché abbiamo anche altri calciatori. Zaccagni è quello di ruolo, Raspadori lo sa fare perché anche a Napoli ultimamente ha giocato lì. E poi ce ne sono anche altri...". 

    LA MACEDONIA - Spalletti poi ha parlato così in conferenza, presentando la gara di domani con la Macedonia: "Domani serve lo stesso atteggiamento da tenere per tutta la partita, che non ci faccia mai sentire vittime e che vada alla ricerca di quello che abbiamo parlato per tutta la settimana. Abbiamo tutto quello che ci vuole per fare un buon calcio. Bisogna essere un po' organizzati, ci abbiamo lavorato molto a Coverciano. Dentro la corretta organizzazione c'è il fatto di lasciare spazio all'estro e alla fantasia del calciatore, perché queste non vanno mai ingabbiate".

    MENTALITA' - "
    L'immaginazione del calciatore forte, che vede linee di passaggio che tutti gli altri non riescono a percepire e ad inquadrare, diventa fondamentale che possa andare a braccetto con quest'organizzazione che bisogna avere; la cosa difficile diventa non andare ad attaccare sempre, non aspettarli sempre, saper leggere i momenti della partita. Perché ci saranno dei momenti dove loro gestiranno la palla e noi saremo costretti ad essere al limite della nostra area come fanno anche le big. Però si deve vedere un'idea di calcio che faccia innamorare tutte quelle persone che ci vogliono bene, che hanno a cuore la Nazionale".

    Altre Notizie