Juve, c'è un progetto multimilionario
Sono passati ormai quattro anni e mezzo dall'inaugurazione dello Juventus Stadium, nel frattempo nel nuovo impianto la Vecchia Signora ha macinato vittorie a non finire e la bellezza di ben quattro scudetti consecutivi, con la possibilità tutt'altro che remota di conquistare addirittura un quinto. Eppure dopo tutto questo tempo lo stadio della Juve è rimasto ancora senza uno sponsor.
Quando nel 2008 si diede inizio alla costruzione dell'impianto, la Sportfive (societa internazionale che si occupa di marketing sportivo curando prevalentemente gli interessi di molti club di Bundesliga e Ligue 1) versò nelle casse della Juve 75 milioni di euro per i naming rights dello Stadium: 42 subito e 33 nel corso dei successivi 15 anni. Nel frattempo si sarebbe impegnata a trovare uno sponsor che desse il nome alla struttura, sul modello dell'Allianz Arena del Bayern per intenderci. Gli accordi prevedevano che se in questo lasso di tempo la Sportfive avesse realizzato dalla vendita del nome dello stadio dai 75 ai 100 milioni di ricavato, questi sarebbero rimasti interamente nelle mani della società, ma tutto il guadagno al di sopra dei 100 milioni sarebbe stato diviso a meta con la Juventus. Inoltre gli ipotetici clienti interessati all'affare non avrebbero dovuto essere competitor diretti della FIAT o dello sponsor tecnico che da quest'anno è diventato Adidas.
Siamo già arrivati al 2016 e di sponsor per lo Stadium non se ne sono ancora visti. La cosa però sembra non preoccupare affatto la Juventus, visto che quei 75 milioni dalla Sportfive li ha già incassati (e spesi per la costruzione dello stadio stesso) e nel caso in cui fino al 2023 non dovesse presentarsi nessuno a dare il proprio nome allo stadio, sarebbero problemi esclusivi della società Sportfive, che comunque, non dimentichiamolo, ha già in esclusiva la gestione della pubblicità all'interno dello stadio e dei palchi vip fino appunto al 2023. Quindi se lo Stadium rimanesse con la denominazione attuale, forse sotto sotto non dispiacerebbe più di tanto ai vertici bianconeri, visto che all'orizzonte si sta profilando un progetto commerciale che nel caso in cui dovesse realizzarsi, potrebbe sensibilmente modificare in meglio la posizione della Juventus nella classifica dei club più ricchi a livello mondiale.
Pare infatti che nelle intenzioni della società bianconera ci sia la ferma volontà di realizzare una catena internazionale di ristoranti e hotel, che dovrebbe essere presente in tutto il mondo con il marchio della Juve, una serie di J-Hotel e J-Restaurant sparsi su tutti i continenti sul modello di Mc Donalds. Se la cosa dovesse andare in porto, i ricavi della Juve riceverebbero una tale impennata da non poter essere minimamente paragonabili non solo con quelli dei club della Serie A, ma anche con quelli di tutti gli altri grandi club internazionali. Una catena di questo tipo, strutturata a dovere, potrebbe tranquillamente superare quei 600 milioni di euro che ad oggi rappresentano il tetto massimo di guadagno derivanti dalle attività commerciali legate a un club di calcio, che nel caso specifico è rappresentato dal Real Madrid. Un progetto del genere potrebbe cambiare definitivamente la storia del marketing sportivo, portando la Juventus ad avere la possibilità di diventare la prima multinazionale di calcio nel senso stretto del termine. Ma tutto ciò partirà in maniera concreta solo dopo il 2017 con l'ultimazione dello J Village, il cui progetto è stato presentato lo scorso 15 ottobre.
La Juventus quindi dimostra ancora una volta di voler intraprendere un tipo di percorso volto a valorizzare nel migliore dei modi il proprio brand, sfruttando l'unicità del suo nome, che non essendo legato a quello della città potrà essere speso nel migliore dei modi sul mercato mondiale; una caratteristica questa che fino a pochi anni fa sembrava un limite e che adesso invece nel calcio del terzo millennio potrebbe rivelarsi un inaspettato e clamoroso vantaggio.