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  • Juve, gennaio da urlo: non solo Vlahovic, tra cessioni, colpi e affari soffiati è tornata regina del mercato

    Juve, gennaio da urlo: non solo Vlahovic, tra cessioni, colpi e affari soffiati è tornata regina del mercato

    • Andrea Menon
    "Dobbiamo chiudere questo semestre e guardare bene i conti, poi si faranno le riflessioni necessarie. A metà gennaio faremo i piani, non sarà un mercato di gennaio né interessante né impegnativo". Prendere nota, sottolineare bene e poi... fare il contrario. Così aveva parlato Maurizio Arrivabene poco più di un mese fa rispondendo a chi gli chiedeva conto del mercato invernale della Juventus. E, successivamente, quando è tornato sull'argomento l'ha sempre fatto con un accenno di sorriso. Ma nessuno - forse nemmeno lui - pensava che stesse scherzando. Invece, in poco tempo tutto è cambiato. L'infortunio di Federico Chiesa deve aver aperto una porticina all'idea di fare un mercato rilevante fin da subito, le difficoltà di un attacco troppo sterile e di una squadra che insegue la zona Champions League senza convincere fino in fondo hanno fatto il resto. E la Juve ha realizzato probabilmente la miglior sessione di mercato invernale della sua storia, sicuramente di quella recente. Scoppiettante in entrata e in uscita, convincente in tutti i suoi aspetti. 

    NON SOLO VLAHOVIC - Prima di tutto, Arrivabene e Cherubini hanno piazzato il colpo più importante: Dusan Vlahovic. Costato tanto (90 milioni), è vero, a 18 mesi dalla scadenza del suo contratto con la Fiorentina, ma che rappresenta il meglio del futuro bianconero e non solo. Un classe 2000 secondo, nel suo ruolo, a livello internazionale solo ad Erling Haaland, con cui punta a dividersi premi, gol e riconoscimenti dei migliori bomber nei prossimi anni. Un blitz chiuso in poche ore, un'operazione portata a termine da grande società, un atto di forza con l'obiettivo di regalare ad Allegri un numero 9 in grado di far la differenza, sempre. Ma non soddisfatta di questo colpo a suo modo storico, la Juve ha insistito per colmare tutte le sue lacune.

    GLI AFFARI SOFFIATI - E allora ecco un centrocampista. Forte fisicamente e muscolare come piace a Max Allegri, giovane e in rampa di lancio come chiedono i parametri societari (sempre nelle parole di Arrivabene), ma soprattutto un giocatore soffiato ad una folta concorrenza internazionale, pronta ad assaltarlo a giugno. Manchester United e Bayern Monaco erano le principali avversarie per Denis Zakaria, classe 1996 in scadenza con il Borussia Moenchengladbach a giugno. Un ghiotto parametro zero, quindi, su cui la Juve si è fiondata pagandone il cartellino (7 milioni, 3 al giocatore) pur di strapparlo in anticipo, con un altro rapido blitz dopo i tanti contatti del recente passato. Finita qui? No, perché è arrivato un altro colpo, chiuso in serata. Questo fa parte del repertorio più usuale dei bianconeri nel mercato di gennaio: un affare in prospettiva, concluso ora ma con l'idea di averlo effettivamente a giugno. Così la Juve ha strappato Federico Gatti al Torino proprio in extremis: un'operazione da 1​0 milioni di euro, tra parte fissa (8 milioni) e bonus (2 milioni), versati al Frosinone per assicurarsi il difensore rivelazione della Serie B. Il tutto ad affare praticamente fatto dei granata. Un'altra mossa di forza. 

    CESSIONI - Infine, arriviamo al capitolo cessioni, non meno importanti. Se è vero che la Juventus si è privata di un giocatore di prospettiva come Dejan Kulusevski (una scelta che in futuro potrà portare anche qualche rimpianto), lo è altrettanto che questo addio, unito a quello di Bentancur, rappresentano per i bianconeri un vero e proprio affare dal punto di vista economico. Una sessantina di milioni complessivi pagati dal Tottenham, che compensano gran parte della cifra versata alla Fiorentina per Vlahovic, ottenuti per due giocatori dal rendimento non irresistibile e soprattutto non titolari in bianconero. Il bilancio è: fuori Kulusevski e Bentancur, dentro Vlahovic e Zakaria. Se qualcuno l'avesse detto ad inizio gennaio, non un solo tifoso bianconero avrebbe negato di sognare un affare del genere. Insomma, è bastata una sessione di mercato per riportare la Juve in vetta al mercato della Serie A, per restituirle il titolo di regina del mercato. Tutto in 7 giorni, quelli senza campo. Qui la Juve ha fatto la differenza e ora vuole raccoglierne i frutti. "Niente colpi di teatro", aveva detto Arrivabene. E, invece, lui e Cherubini (che i tifosi hanno già soprannominato simpaticamente Cobra sui social), hanno scritto già tre atti. E resta ancora un ultimo giorno.

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