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Juve, il super-attacco con Dybala non basta: l'ologramma Ronaldo non funziona più

Juve, il super-attacco con Dybala non basta: l'ologramma Ronaldo non funziona più

  • Gian Paolo Ormezzano
    Gian Paolo Ormezzano
La Torino bianconera (e non solo) dei grandi esperti di storia e gloria pallonare aveva dato a Sarri speranze zero di far Natale col panettone. Poi sono cambiate alcune cose e adesso la stessa Torino va allo stadio sotto la pioggia inneggiando a Sarri e giocando al nuovo gioco bianconero che ha scalzato quello, per la verità appena accennato, del sarriballismo, cioè del buon football manovriero cercato dal mister toscopartenopeo. Il nuovo gioco è quello del cinismo. La Juventus è (sarebbe) cinica, cioè persino più che ferocemente atletica, determinata, mai doma. Cinica fino alla fine come peraltro previsto da ricchi contratti professionali. I calciatori hanno letto i contratti, hanno saputo di dover essere cinici e si adeguano, tutti fuorché Cristiano Ronaldo che, per via pensiamo di un contratto diverso, crede di essere ancora CR7 e fa strane facce schifate, come se emettesse costantemente il fumetto che dice: “Ma chi ci faccio io qui?”, assimilando alla sua assenza nelle fasi del gioco quella nel tabellino d’avvio di Dybala. 

Il Sassuolo di De Zerbi non ha un suo grande lignaggio per potersi dire anche cinico senza fare crepare dal ridere, e allora fa solo del calcio nel senso che corre, palleggia, ce la mette insomma tutta. Graziato quasi al via da Emre Can, che sciabatta da brocco sotto la porta degli emiliani, ma che forse all’ultimo ha pensato che se si segna presto non si è cinici. E infatti il gol di Bonucci al 20’, per l‘1 a 0, è quasi un tiro rassegnato, automatico, tipo 'vabbé, se proprio non c’e altro da fare'. Il cinismo è altra cosa, però Bonucci è capitano e leader e può permettersi di fare quello che fa, con un tiro da lontano, fuori da ogni zona cinica di tempo e di spazio. Lo abbraccia persino CR7, il cui cui cerchietto fermacapelli è forse un emblema cinico, chissà.

Per un numero 7 bianconero che non funziona proprio (o non funziona più?) c’è un numero 7 neroverde che funziona sin troppo. Boga, giocatore di colore del Sassuolo, non teme di farsi vedere arrossire per lesa maestà quando pareggia dopo 2’ scavalcando, con un pallonetto supercinico, addirittura Buffon, in campo per scalare primati. E’ cinico senza sapere di esserlo Turati, portiere emiliano che vieta a CR7 il gol su punizione all’inizio della ripresa. E’ cinico Caputo, che approfitta di un pasticcione difensivo juventino combinato da Cuadrado e Buffon e porta il Sassuolo sul 2 a 1. Non è cinico Romagna, che fa rotolare in area Dybala (entrato, in campo ed in area) per il giusto rigore dove si rimaterializza CR7 per fare gol. 

Un pareggio agguantato con l’iperattacco a tre in campo per tanti minuti. Grandi merito al Sassuolo, una bella lucida corsa di tutti, colpi di testa sempre o quasi funzionali, mai o quasi mai a fine di puro argine, grade lavoro di De Zerbi. Tutti bravi ma Turati alla fine ha meritato l’abbraccio pieno dei compagni. Negli ultimi minuti persino l’ologramma CR7 è diventato un giocatore vero ma il ragazzino gli ha detto no. Ora gli intellettuali del calcio si spupazzino libidinosamente questo interrogativo, guardandosi bene dal rifilarlo a noi: è un buon affare essere cinici o ci sono dei rischi? E scovino magari nuove tematiche bianconere, tanto Sarri non ride in faccia a nessuno.




Juventus-Sassuolo 2-2
Marcatori: 20' p.t. Bonucci (J), 22' p.t. Boga (S), 2' s.t. Caputo (S), 23' s.t. Ronaldo rig. (J)
Assist: 20' p.t. Bentancur (J), 22' p.t. Caputo (S)
Juventus (4-3-1-2): Buffon; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Emre Can (8' s.t. Matuidi); Bernardeschi (8' s.t. Dybala); Higuain (34' s.t. Ramsey), Ronaldo. A disp. Szczesny, Pinsoglio, De Sciglio, Danilo, Rugani, Demiral. All. Sarri.
Sassuolo (4-2-3-1): Turati; Toljan, Romagna, Marlon, Kyriakopoulos; Magnanelli, Locatelli; Boga (45' s.t. Peluso), Traoré (17' s.t. Duncan), Djuricic; Caputo. A disp. Pegolo, Russo, Obiang, Raspadori, Tripaldelli, Piccinini, Mazzitelli,Ghion, Bourabia. All. De Zerbi.
Arbitro: La Penna di Roma
Ammoniti: 40' p.t. Djuricic (S), 20' s.t. Locatelli (S), 33' s.t. Toljan (S), 36' s.t. Kyriakopoulos (S), 42' s.t. Muldur (S), 43' s.t. Pjanic (S).



 

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