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  • Juve, Zacchetti a CM 'Che fame, sembra la squadra di Lippi! E lo stadio...'

    Juve, Zacchetti a CM 'Che fame, sembra la squadra di Lippi! E lo stadio...'

    • Luca Talotta

     

    Primo posto in classifica e convincente vittoria in Coppa Italia sul campo del Milan inseguitore, già sconfitto all'andata in campionato. Dopo anni di sofferenze, la Juve ha rialzato la testa e i suoi tifosi sono galvanizzati. Calciomercato.com ha chiesto al giornalista Lorenzo Zacchetti, già direttore editoriale di “Hurrà Juventus” e in precedenza di “Eurocalcio”, un parere sulla grande annata dei bianconeri.
    “La Juve gioca il calcio più divertente d'Italia e spicca per qualità anche nel panorama europeo – sostiene Zacchetti - L'apporto di Conte è stato sin qui determinante, non solo per la carica motivazionale che ha saputo infondere ai suoi giocatori, ma anche per la sua insolita capacità di cambiare continuamente modulo di gioco, anche nel corso di una stessa partita, pur conservando sempre l'identità della squadra. Non molti allenatori, nemmeno tra i più celebrati, hanno saputo fare altrettanto. Sto con Conte anche quando sostiene che la sfida col Milan è ancora lontana dall'essere vinta e non sarà facile, su entrambi i fronti. Dal punto di vista della qualità individuale, Allegri può contare su eccellenze come Ibrahimovic, Thiago Silva e Boateng, che alla Juve mancano. Non è solo una strategia psicologica: è giusto riconoscere il valore del Milan, senza tralasciare quello della Juve”.
     
    A fare la differenza, potrebbero essere le motivazioni: “Il Milan non sempre gioca benissimo, ma gli basta una singola giocata per vincere la partita. La Juve, al contrario, sviluppa l'azione in modo più verticale e rapido, creando uno spettacolo formidabile, ma a volte fa un po' di fatica a tradurre la sua vasta mole di gioco in realizzazioni. I pareggi in casa, contro squadre piuttosto chiuse in difesa, sono il frutto di questa caratteristica: la Juve è più bella che cinica, qualità che nel calcio italiano è molto utile. Il punto di forza della squadra di Conte è proprio la sua voglia di rivalsa, dopo un quinquennio nel quale è successo veramente di tutto e due stagioni chiuse al settimo posto, incompatibile con la caratura e le ambizioni della società. La “fame” di vittoria avvicina questa squadra a quella del primo anno di Lippi e l'assenza di impegni europei costituisce un ulteriore vantaggio”.
     
    Anche il nuovo stadio rappresenta un “plus” notevole: “Certamente, la splendida atmosfera dello Juventus Stadium conferisce un'ulteriore carica alla squadra, ma è giusto sottolineare come questa scelta ponga la società al top del calcio italiano anche dal punto di vista manageriale. Il problema degli stadi in Italia è gravissimo da molto tempo, come segnalavamo già sei anni fa su "Eurocalcio". La scelta compiuta dalla Juve merita il plauso di tutti gli sportivi. Avendo lavorato con la dirigenza di Corso Galileo Ferraris fino allo scorso giugno, ne conosco la competenza, la passione e l'impegno profuso per riportare il club ai livelli che gli competono. Vedere una squadra così competitiva e spettacolare mi fa un particolare piacere, anche per le persone che hanno tenuto duro nei momenti più difficili”.  

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