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  • Juve-Roma, la sfida delle 'peggiori': se Mourinho vince, è da scudetto. Allegri a rischio crisi e Dybala può fargliela pagare

    Juve-Roma, la sfida delle 'peggiori': se Mourinho vince, è da scudetto. Allegri a rischio crisi e Dybala può fargliela pagare

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Juventus e Roma sono le squadre che, delle nove che precedono il resto del gruppo, giocano peggio. E sono anche le sole a non avere subìto gol nelle prime due giornate. Non esiste, probabilmente, una correlazione tra il loro deficit di gioco e la propensione difensiva. Fatto sta che nella Juventus, se non segna Vlahovic o Di Maria (quest’ultimo assente anche domani), non segna nessuno. E che le due vittorie della Roma sono arrivate da un centrocampista (Cristante) e da un difensore (Smalling). Abraham è a secco, Dybala ha colpito un palo e sbagliato due gol in due partite, Zaniolo (infortunato al pari di Di Maria) è un grande propiziatore di soluzioni offensive, ma non vede ancora la porta. Premesso tutto questo, si deve ammettere che nella terza giornata della serie A non esiste una sfida appassionante come questa. Dal gol di Turone in avanti è stato tutto un crepitare di polemiche, confronti, accuse, provocazioni, contrapposizioni, proteste. Adesso che sulla panchina della Roma siede un agit-prop come Mourinho la pressione sulla partita è ancora maggiore. Il rischio è di parlare molto dopo, senza avere troppi argomenti che non siano quelli della contrapposizione dialettica, ma non tecnica.  

    Chi sta peggio è la Juve, ma non certo perché ha due punti in meno in classifica. Quella è la conseguenza di un atteggiamento complessivo che non trova riscontri nel recente passato. La squadra produce poco, i calciatori di qualità sono tutti infortunati (Pogba, Di Maria, Chiesa), l’unico che potrebbe sprigionare il propellente del gol, cioé Vlahovic, è troppo solo e stenta a toccare una decina di palloni a partita. Quando lo fa, riesce anche ad inventare (vedi l’assist per Rabiot nel gol annullato a Genova), ma certamente ha bisogno di assistenza. Milik, appena arrivato dal Marsiglia, è più un’alternativa che un complemento anche se credo, almeno a volte, alla possibile accoppiata Vlahovic-Milik. Penso innanzitutto al 4-4-2 e a certe partite difficili da schiodare. Avendo una batteria di crossatori, la Juve potrà cercare con assiduità il gol per via aerea. Il problema è che questo sembra il solo modo di attaccare, di costruire, di manovrare. L’altro è affidarsi al singolo e sperare che, in virtù di una classe superiore, inventi qualche giocata. Troppo poco per un allenatore come Massimiliano Allegri che guadagna nove milioni all’anno ed era tornato alla Juve per farla rivincere subito.

    Con queste premesse, la Roma ha finalmente la possibilità di sbancare lo Stadium e di mantenere la testa della classifica a punteggio pieno. Più che l’impresa di vincere a Torino, sarebbe sensazionale il suo effetto. Anche se è presto per tutto, Mourinho accenderebbe un faro sulle ambizioni di squadra e società e non potrebbe più rifiutare l’etichetta di pretendente per lo scudetto. La Juve, al contrario, sprofonderebbe in un principio di crisi che ricalcherebbe il pessimo inizio dell’anno scorso (battuta a Napoli alla terza giornata) destinata probabilmente a dilaniare il rapporto tra tecnico e tifoserie. Intendiamoci: il legame tra Allegri e la Juventus è solidissimo (e la pesantezza e la durata del contratto ne sono la dimostrazione), quindi pensare ad avvicendamenti in corsa è fuori dalla realtà. Tuttavia il malessere è generalizzato e una sconfitta complicherebbe una stagione che, nata sotto l’auspicio del riscatto, è minata sia in campionato che in Champions (Paris Saint Germain e Benfica sono avversari che possono finire per estromettere la Juve fin dalla fase a gironi).

    Domani è anche il giorno del ritorno di Dybala e, il colmo della beffa, sarebbe una sconfitta propiziata da un gol, da un assist o, comunque, da una significativa prestazione dell’argentino. Secondo me, non rinnovargli il contratto per puntare tutto su Vlahovic, è stato un errore che, però, sia la dirigenza della Juventus che lo stesso Allegri, non hanno ancora pagato. Può darsi che il destino bussi alla porta della gara proprio domani, può darsi che alla fine la Roma tragga più vantaggi da Dybala di quanti non ne abbia avuti la Juve. Personalmente penso che se davvero Juventus-Roma fosse la somma di tante individualità, più che di una coralità di gioco, Dybala sarebbe davvero un indiziato per diventare decisivo. A parità di bruttezza, insomma, la Roma ha maggiore possibilità della Juve di vincere la partita. Non credo all’ipotesi pareggio (comunque utile per i giallorossi), mentre sono sicuro che l’inviolabilità delle difese verrà infranta. Insomma, partita con gol. Ma bella no. Ci vorrebbe almeno un allenatore che pensi a vincere giocando meglio dell’avversario. 

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