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  • Juve, Sarri e il gioco delle coppie: riecco Chiellini, come cambia la gestione di De Ligt e Bonucci

    Juve, Sarri e il gioco delle coppie: riecco Chiellini, come cambia la gestione di De Ligt e Bonucci

    • Andrea Sereni
    Tre giganti per due posti. Maurizio Sarri scruta l’orizzonte, guarda le spalle più alte, e ritrova Giorgio Chiellini. Prima dello stop imposto dal coronavirus, il capitano aveva appena da poco riassaporato campo e agonismo. Ora, dopo settimane di allenamenti, è pronto a tornare a tutti gli effetti a guidare la difesa della Juve. Ma, in sua assenza, alcune cose sono cambiate. Ci hanno messo un po’, hanno faticato a trovare intesa e ordine ma, alla fine, De Ligt e Bonucci sono divenuti coppia importante e variegata. Leo sul centro sinistra, Matthijs a destra. Uno a impostare e dirigere, l’altro a lottare e sgomitare contro tutti. Assortiti ed efficaci, si sono ben completati. Questo binomio, però, è destinato a prendersi delle pause. 

    Venerdì si torna a fare sul serio, semifinale di ritorno di Coppa Italia, Juve-Milan. Chiellini sta carburando, i giri del suo motore salgono con voluta lentezza. Per questo, dovrebbe esserci spazio ancora per Bonucci e De Ligt. Questo è solo l’antipasto: ci saranno tante partite da giocare, una rotazione sarà obbligatoria per tutti. Oltre ai tre monumenti, Sarri avrà a disposizione come centrali anche Rugani e, da luglio, Demiral. Come gestirà questa rinnovata abbondanza? Chi sarà in campo nelle partite decisive, dal 1’ minuto? Al netto dei jolly Rugani e Demiral, andiamo ad analizzare come il tecnico della Juve potrebbe gestire i suoi tre giganti.

    Juve, Sarri e il gioco delle coppie: riecco Chiellini, come cambia la gestione di De Ligt e Bonucci
    1. CHIELLINI E BONUCCI - Chiellini e Bonucci sono stati forgiati insieme: da 10 anni giocano spalla a spalla tra club e nazionale
    (escluso la breve parentesi di Leo al Milan). Nelle partite chiave Sarri dovrebbe affidarsi ancora a loro due, la vecchia guardia. Tra l’altro quest’anno, nell’unica occasione in cui hanno giocato insieme dal 1’, la Juve non ha subito gol (a Parma). Un indizio che avvalora una tesi costruita e rifinita negli anni.

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