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  • Juve, Sarri: 'I primi 30' i migliori della stagione. Il Covid ha cambiato Dybala... in meglio'

    Juve, Sarri: 'I primi 30' i migliori della stagione. Il Covid ha cambiato Dybala... in meglio'

    Maurizio Sarri ha parlato nella conferenza post partita dopo il pareggio contro il Milan: "Difficoltà enorme nella ripartenza, soprattutto a porte chiuse. Perché in questo momento la condizione fisica non può che essere di livello medio-basso, dopo 70 giorni su divano. Non è una pausa estiva, è molto più devastante dal punto di vista fisico e mentale, durante i momenti di stanca non puoi contare nemmeno sul trasporto che ti può dare il pubblico casalingo. Però siamo riusciti a centrare l'obiettivo, il risultato è frutto del fatto che lo 0-0 ci poteva garantire la finale. Piacevolmente sorpreso dai primi 20', circolazione ad alto livello, ad alto ritmo e con grande pericolosità: una delle migliori versioni della Juve della stagione. Purtroppo solo per un piccolo spezzone di partita, in questo momento. 

    RONALDO CENTRAVANTI - Abbiamo parlato due o tre giorni fa di questa possibilità per oggi, lui si è messo completamente a disposizione. Per un giocatore di questo livello, straordinario, non penso possa avere prestazioni inficiate da giocare 5 metri più dentro o più fuori. Lui ha fatto 20/30' di ottimo livello, purtroppo è uno infallibile sui rigori, ne ha sbagliato uno, poi anche qui ci sarebbe da discutere sulla parola sbagliato, ha preso il palo interno e la palla è uscita... Ha tirato un rigore sfortunatissimo, poi il fatto di non essere abituato a questi errori l'ha sofferto, ma come ha giocato i primi 30' mi dimostra che può giocare nei tre ruoli offensivi. 

    BENTANCUR - Ha fatto una delle partite che fa quando si sente bene. Il suo margine di crescita sta nel fare partite buone quando non si sente bene. Ha ancora margini penso, però il centrocampo la prima mezz'ora ha fatto una grande prestazione, compreso Pjanic. Poi era ammonito e abbiamo fatto una scelta diversa. Da quel punto di vista ho fatto un errore io, sono partito con un blocco da tre, probabilmente vanno diluite di più. Prima che i ragazzi entrassero in partita ho squilibrato la squadra per qualche minuto. Ha perso ordine, responsabilità mia, ma di fronte a qualcosa di nuovo piace anche sperimentare. 

    I TRE MESI DI STOP - Da questi tre mesi, a parte l'ultimo che si torna alla normalità se così si può definire in un momento così, penso che una persona non esca come prima. O esci meglio o peggio, perché sono esperienze che ti segnano. Perché quando la sera aspetti il bollettino per sapere quanti morti ci sono stati intorno è un momento particolare, duro, difficile, triste. Ogni tanto colleghi quei morti a facce di persone che conosci, quindi è un momento che sicuramente non ti scorre via, ti lascia qualcosa. Io l'aspetto che ancora ho nella testa e non mi fa stare tranquillo, è fatto di quei rari momenti in cui mi mettevo in giardino a leggere un libro e sentivo passare l'ambulanza di continuo, mi era entrato nella testa. Speriamo che queste esperienze ci lascino qualcosa di positivo, a tutti. Meglio l'ultimo mese, ho potuto rivedere i ragazzi.

    DIFFICOLTA' SU CUI LAVORARE - I primi 30' i migliori della stagione. Squadra altissima, palla velocissima, scambi in grande velocità, ingressi del terzo uomo, conclusioni, sensazione che la squadra fosse in pieno dominio della partita. La condizione è da migliorare, sarebbe assurdo pensare il contrario. Abbiamo tentato soluzioni nuove, vediamo se andare avanti con quelle o cambiare. Era una partita difficilissima, senza pubblico, dopo la sosta e con il risultato dell'andata che ci consentiva di andare in finale con lo 0-0, quindi era difficile sotto tutti i punti di vista. I presupposti per la coda della stagione li abbiamo messi stasera di buon livello. 

    DYBALA DOPO I 46 GIORNI DI COVID - Chiaramente, come gli altri, deve crescere di condizione fisica, ma dopo il suo ritorno alla negatività al Covid l'ho visto subito abbastanza bene. Non l'ho visto particolarmente più sofferente in allenamento rispetto agli altri, né fisicamente né mentalmente. E' uscito maturo, sereno, che è uscito da un'esperienza che lo poteva segnare in negativo, con la sensazione che invece l'abbia segnato in positivo. L'ho visto più disponibile, più sorridente, non ho mai avuto la sensazione di un ragazzo in difficoltà. Poi, chiaramente, lui forse più degli altri avrà bisogno di lavorare per tornare al top della condizione". 

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