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  • Juve, spunta l'idea Diarra: l'idolo Pogba, lo sponsor di Giuntoli e l'asse Chelsea-Strasburgo

    Juve, spunta l'idea Diarra: l'idolo Pogba, lo sponsor di Giuntoli e l'asse Chelsea-Strasburgo

    • Gabriele Stragapede
    Cristiano Giuntoli continua a sondare nuovi profili per il centrocampo della Juventus. Sfumata la pista che porta a Franck Kessié – che da Barcellona si unirà al calcio saudita, destinazione Al-Ahli – il dirigente bianoconero ha necessità di valutare e prendere la decisione migliore per rafforzare la mediana della Vecchia Signora, bisognosa di un rinforzo che sappia unire qualità e quantità. Se a queste dovute qualità, ci si aggiunge una carta d’identità freschissima, ecco che il gioco è fatto. E in casa Juventus, l’ultima idea porta a un profilo che rispetta esattamente questi canoni.

    LA NUOVA IDEA – Il nome nei pensieri della dirigenza bianconera corrisponde a Habib Diarra, 19enne centrocampista dello Strasburgo, nato in Senegal ma di passaporto francese, quindi comunitario ai fini delle liste. Un profilo che la Juve sta studiando attentamente e che sta tenendo sotto osservazione dopo l’ultima ottima stagione vissuta in Ligue 1 (29 presenze e 3 reti, condite da altrettanti assist). Un’annata positiva che ha messo in luce tutte le doti del duttile classe 2004. Duttilità, appunto: nel corso della stagione francese, il 19enne si è espresso in tutte le zone della mediana del campo, svariando dalla posizione di mediano a quella di trequartista, passando anche da mezzala a esterno offensivo. Un posizionamento nello scacchiere dello Strasburgo che ha messo in risalto le sue qualità e che ha posto il mirino di società come Juventus – appunto – ma anche Roma e alcuni top club di Premier League. Un’idea, dunque, per un profilo che sta vivendo gli albori della sua carriera professionistica.

    I PRIMI CALCI – Nato in Senegal il 3 gennaio del 2004, cresce nella comunità di Guédiawaye prima di trasferirsi in Francia alla tenera età di 5 anni. É in terra transalpina che arriva il primo vero incontro con il mondo del pallone. D’altronde, vivere l’infanzia a Mulhouse, piccolo quartiere a due passi dallo stadio Ill (dove gioca la formazione di casa) non può che essere un segnale verso il futuro amore per il pallone. Segnali che lo porteranno sin dalla tenerà età a coltivare questa passione per il calcio, come dichiarato nella sua recente intervista a Onze Mondial: “Quando ero piccolo, mi piaceva uscire con la mia palla e giocare con i miei amici. Un giorno, poi, mi sono ritrovato solo, i miei amici non sono più usciti. Proprio in fondo alla strada da casa mia, c'era un campo da calcio. Ho deciso di giocare da solo, ho immaginato tacchetti, ostacoli, ho dovuto dribblarli per segnare. Mi immaginavo in uno stadio, con tifosi, avversari e allenatori a lato. No, non ho provato nient'altro. Il calcio è un affare di famiglia, mio padre era un professionista, ha giocato in Senegal e Arabia Saudita”. Un affare di famiglia. Inevitabile che, prima o poi, qualcuno si accorgesse della sua voglia, della sua fame, del suo talento.

    MULHOUSE, POI STRASBURGO – E così che comincia a dettare i primi passi nel mondo del calcio nelle giovanili del Mulhouse FC, squadra del suo quartiere. È una punta giovane, dinamica, con senso del gol. A 14 anni, arriva il grande salto con la firma per l’Under 15 dello Strasburgo, il club maggiormente riconosciuto nella regione dell’Alsazia. È un piccolo sogno che si realizza. A piccoli passi, tra centro di formazione a Nancy e giovanili dello Strasburgo, il giovane Diarra si forma, si forgia, cambia ruolo. Pian piano, arretra il baricentro del suo gioco.

    STILE DI GIOCO – Diventa così un centrocampista box-to-box che nell’ultima stagione lo Strasburgo ha potuto ammirare. Generoso, sempre pronto a rompere le linee di passaggio avversarie, veloce e con una discreta forza fisica. Da limare, data la giovane età, il bagaglio tecnico ma la carta d’identità è dalla sua parte. Un cambio tattico che ha rivoluzionato la sua carriere fortemente voluto dal suo tecnico in Under 17 Stéphane, padre sportivo di Diarra. Un padre, quello vero invece, che ha avuto la fortuna, durante un’amichevole, di affrontare il grande Milan targato anni ‘90 e Paolo Maldini. Italia, quindi, che ha già incontrato il percorso della famiglia di Diarra. Un percorso che il giovane classe 2004 potrà fare in futuro, se la Juve decidesse di sondare ancora di più il terreno e sconfiggere la concorrenza del Chelsea, visto che Todd Boehly è proprietario di entrambe le società, sia dei Blues che dello Strasburgo . Di strada ne ha fatta Diarra da quel 17 ottobre 2021, data del suo debutto contro il Saint-Etienne in Ligue 1. Il Chelsea sonda il colpo, la Juve valuta il suo profilo. Anche perché, come dichiarato a Onze Mondial, c’è un giocatore con il quale Diarra avrebbe il desiderio di giocare, il suo idolo: Paul Pogba. Un segnale, un gradimento, un nuovo sogno da realizzare. In attesa di aggiornamenti, Diarra prosegue nella sua crescita. E Giuntoli studia il colpo giovane per la mediana bianconera da regalare ad Allegri.

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