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  • Juvemania: il dopo Tevez è Coman

    Juvemania: il dopo Tevez è Coman

    Fredda contabilità: 13 gol in una settimana distribuiti su tre gare. Due subiti. E uno scatto in classifica che confina la Roma a cinque lunghezze. 

    I MERITI DI ALLEGRI, TEVEZ E POGBA - Sta giocando bene la Juventus. Sembra aver ritrovato condizione fisica. Non ha perso l'intensità dell'era Conte e rispetto alle stagioni del dux pugliese, gioca persino meglio. Con maggiore leggerezza. Merito di meccanismi collaudati per un triennio e sui quali ha lavorato (bene) Allegri. Merito della leadership di Tevez e della crescita di Pogba. Merito della acquisita maturità di Marchisio e del rendimento sempre alto dei centrali di difesa, della continuità dello svizzero, della versatilità di Caceres e Padoin. Merito, in attesa del miglior Vidal, della capacità di Pereyra di entrare nei meccanismi di una grande squadra. Su Pirlo il mio giudizio prescinde dalla sua attuale (limitata) mobilità: fa viaggiare la palla ancora come pochi al mondo. Io nella mia squadra, uno così lo vorrei sempre. Llorente è rimasto a sedere col Verona: deve ritrovarsi. Ha giocato Morata e ha giocato - pur senza segnare – bene. Sta prendendo le misure, Morata, al campionato italiano: i gol arriveranno. Continuo piuttosto ad avere riserve su Evra: non ha commesso errori, stavolta, ma il compitino non serve alla Juve. Evra probabilmente non ha più le gambe per essere la “scheggia” a lungo ammirata a Manchester. Infine Allegri: quando è arrivato avevo remore su di lui. Non tecniche ma caratteriali. Nondimeno ero convinto che almeno fino a gennaio fosse giusto attenderlo, prima di giudicarlo. Ha perso la Supercoppa, ma è primo in classifica ed è arrivato agli ottavi in Champions. Mi pare che il bilancio sia positivo. Soprattutto mi pare che Allegri abbia dato alla Juventus una consapevolezza che con Conte non aveva. Considerato che la rosa, Allegri l'ha ereditata da Conte, direi che il lavoro del tecnico livornese è stato ragguardevole. Credo che Conte abbia dato ai suoi ormai ex giocatori, alla società e al suo successore una motivazione straordinaria con quella improvvida esternazione sul “ristorante da 100 euro“. Almeno: questa è la mia impressione.

    DEPOTENZIARE ROMA-JUVENTUS - Ora, io avrei preferito che qualcuno di quei tredici gol, la Juve li avesse tenuti in canna per le prossime gare. Vincere largo è bello. Ma guai a pensare che ogni pratica diventerà d'ora in avanti semplice. Non sarà così. E Allegri dovrà essere bravo a non far scendere la concentrazione. Detesto i pronostici: porta sfortuna farli. Ma la Juventus dovrà sfruttare al meglio il calendario in attesa di andare a Roma, dove Totti e Garcia motiveranno l'ambiente ben al di là di una semplice gara da giocare. Lo stanno facendo da mesi: dubito smetteranno. Arrivare a Roma con un buon vantaggio in classifica depotenzierebbe il significato di quella sfida. Sarebbe quello che quasi sempre - nella storia - è stato: la gara della vita per i capitolini. Una gara come tante per la Juventus.

    MILANO PIANGE, MA SENZA INTER E MILAN IL 'PRODOTTO' SERIE A VALE MENO - Due annotazioni ancora sul campionato. Le difficoltà delle milanesi lo stanno svilendo. Un campionato con Milan e Inter tanto modeste non è un vero campionato. Come non lo fu quello con la Juve in Serie B o quelli con la Juve da settimo posto. Non si tratta di tifo: si tratta di “prodotto“. Il campionato ha bisogno della Juve, delle milanesi, del Napoli, della Roma e della Fiorentina. E almeno sempre di una veneta e di una siciliana. Avrebbe bisogno anche del Bologna: insomma delle piazze storiche con i maggiori bacini d'utenza. Situazioni simili, all'Inter e al Milan:  rimedi difficili da trovare. Al Milan, mi dicono, la situazione potrebbe complicarsi. Anche a causa della pace armata imposta dal signore di Arcore alla sua rampante rampolla e al vecchio sodale in cravatta gialla. Una convivenza difficile. 

    La seconda è tutta nella classifica di Parma e Cesena: per ragioni diverse alla fine del girone d'andata queste due formazioni sono già retrocesse. La matematica non le condanna, la logica sì. Quanto ci vorrà, ancora, per vedere un campionato a 18 squadre? Dopo tante, abusate parole, dal presidente Tavecchio si attendono provvedimenti. Spieghi a Galliani e a Lotito che la cosa è ormai inderogabile. 

    POLEMICHE - Proprio non se ne esce. Silente (finalmente) Garcia, ecco brillare la lingua di Benitez. Ma sono stufo di polemiche e quindi la chiudo qui. Ho il sospetto che certi allenatori per coprire i propri fallimenti cerchino alibi dialettici spostando l'attenzione dal travone conficcato nel proprio bulbo, alla pagliuzza nell'occhio altrui. Provino a vincere, se ne sono capaci. Personalmente - se accadrà – applaudirò. L'ho fatto dopo Doha, su questo spazio, senza riserve. Ma non ci stressino con ossessioni complottistiche: gli arbitri sbagliano, spesso su situazioni impossibili da valutare. Pensino lorsignori ai propri errori: di formazione, di gestione del gruppo, tecnici e tattici. E soprattutto di comunicazione: si chiamano alibi. Il “ tasto” più gettonato nel calcio . 
     
    MERCATO - Ferve sui media e tra i tifosi il dibattito su chi la Juventus debba, nella finestra di gennaio, comprare. Del resto anche Allegri ha invocato una integrazione. Per due posizioni (difensore e centrocampista) che sopperiscano alla lunga degenza di Barzagli, Romulo e Asamoah. E in attacco per la mancanza di un trequartista. I nomi sono tanti, ogni giorno se ne aggiunge uno. Nel contempo la volontà di Marotta è quella di non sballare i conti della società e di procedere con calma. Condivido. Comprare tanto per comprare non serve. Non serve a mio parere un centrale di difesa. Anche perché a giugno la Juventus avrà Rugani. Servirebbe - a mio parere- un terzino sinistro, anche se il mio sogno sarebbe vedere Mattiello impiegato con più frequenza. Servirebbe un trequartista. Non tanto un esterno d'attacco, ma un trequartista vero. Uno capace di giocare dietro alle punte. Ce ne sono pochi in giro. Me ne vengono in mente due: il baby Praet e quel Vazquez del Palermo che forse è un poco lento ma che a me piace. L'unico - tra l'altro- impiegabile anche in Champions. Chiaro che un Jovetic potenzierebbe la squadra in campionato, ma poi in Europa dovresti arrangiarti con soluzioni collaudate: Vidal o Pereyra (in crescita). Centrocampo: Sturaro non si muoverà da Genova fino a giugno e dunque, Allegri dovrà arrangiarsi - in caso di necessità - con il giovane Vitale o con il multiuso Padoin. Resto del parere che qualche cosa la Juventus farà. Ma non mi aspetto un Gronchi rosa, almeno per gennaio. Per giugno dipenderà da Allegri e dalle sue indicazioni. Faccio un esempio: Berardi. Ha qualità, giocare nella Juventus lo farebbe crescere. Ma è un esterno atipico da 4-3-3, non un trequartista. Rinunciare a Berardi sarebbe a mio avviso una follia. Ma capirei la scelta, qualora il modulo dovesse confinarlo in panchina. 


    IL MIO MERCATO - Ogni opinionista, al pari dei tifosi ha le proprie predilezioni. E quindi vi dico le mie, là dove - come spero - la Juventus a giugno non si privi di Pogba. Marotta ha detto che al momento non ci sono le condizioni. Tradotto: una offerta da cento cocuzze non è arrivata. Dovesse arrivare, il discorso, ovviamente cambierebbe. Se una cessione si imporrà per poter far mercato, sono comunque del parere che il sacrificio dovrebbe  piuttosto riguardare Vidal. Chi vorrei io? Vorrei un portiere italiano, giovane alle spalle di Buffon: Scuffet. Vorrei Zappacosta a destra come vice dello svizzero, il già citato Rugani come alternativa al centro della difesa. Vorrei Gundogan; uno versatile che sa fare il regista, la mezz'ala e il trequartista. Vorrei che approdassero a Torino, Sturaro e Berardi. Vorrei un paio di investimenti sui giovani: Tello e Danilo. Non sono invece convinto che Zaza possa essere un attaccante da Juventus. Ha qualità e “fame“. Ma a mio parere anche evidenti limiti tecnici. Se davvero Luiz Adriano non rinnoverà e a giugno sarà libero, quello è certamente un attaccante di grande rendimento. Non ha il pedegree di un Falcao o di un Cavani, ma è uno che la butta dentro con regolarità. Direte: servirà cercare - tra un anno - il sostituto di Tevez. Missione impossibile: Reus pare destinato al Real. E comunque un altro Apache non esiste. Comunque Carlitos la porta non l'ha chiusa definitivamente. Ma chissà che in casa, l'eventuale sostituto la Juventus già non ce l'abbia: Coman. Un tale movimento di mercato comporterebbe numerose “uscite“. Benché consapevole che nel calcio non c'è spazio per i sentimenti, mi spiacerebbe davvero se Pepe, dopo tanto penare, dovesse cambiare società. E' un ottimo giocatore, un uomo spogliatoio, soprattutto un uomo. Spero, qualsiasi possa essere la decisione, che la Juventus ne tenga conto.

    Giovinco andrà in Canada: in un campionato dove solitamente svernano ormai usurati campioni ma con un contratto da Paperone. Bene per lui, benissimo per il suo agente. Il campionato italiano non perde un protagonista: perde un buon giocatore. La Juventus, benché abbia ammortizzato, vede sfumare la possibilità di fare, con Giovinco, mercato. Niente che Marotta non sappia e non sapesse. Ma visto che io sono un suo estimatore, una domanda velenosa mi permetto, all'amministratore delegato della Juventus, di farla: pentito - a suo tempo - di aver sborsato 11 milioni per accontentare Conte, riportando Giovinco da Parma a Torino? 

    La parola, amici, passa a voi. Sono curioso di leggere le vostre opinioni . 
      

    RISPOSTE AI LETTORI - A ILGANDI: io spero resti. Se va, spero - con l'argent della sua cessione - nella coppia Reus-Gundogan. 

    A PAOLACCIO: Del diman non c'è certezza. Santon è certamente una idea. Romulo per me non lo riscattano: diversamente da Pereyra non c'è l'obbligo di farlo.

    A ELCABEZON: Io Pogba a 100 non lo cederei. A 150 sì. Di Marotta mi fido: di più bravi non ne vedo. Ne vedo di più “mercanti“. Ma loro non lavorano per la Juve dove i giocatori migliori non li vendono.

    A ARIETE 91: io tutti e due. 

    A SONATA ARTICA: Odio? Sbaglia interlocutore. Lei mi confonde con certi impennacchiati corifei. Guardi: è Garcia che ha sviolinato e steccato. Non solo dopo Torino. Ed è De Laurentiis che ha sbracato come un curvaiolo. 

    A QUETEPASA: fare gol è difficile. Si sbaglia per cattiva scelta non per presunzione. Caceres avrebbe dovuto alzarla. Ma l'istinto l'ha portato a sparare sul portiere. Boniperti non polemizzava. Oggi sarebbe costretto, temo – suo malgrado - a farlo.

    A BOMBER + MOSCARDELLI:  Mi ritiene troppo di parte? Per un giudizio definitivo non si limiti ad un solo articolo: chiedo troppo ? 

    A GIORNO:  Non crede ai complotti pro Juve? Lei merita un premio. Non sono un esperto NBA ma qualche cosa mastico. Ainge in quattro anni si è alleggerito dei contratti di Allen, Pierce, Garnett, Rondo e Green. L'allenatore è a mio parere bravissimo. Ma il ciapano del draft ha prodotto poco. Ci vorranno minimo altri cinque anni per tornare da titolo. Se avranno fortuna alla lottery. Dove puoi beccare un Davis, ma anche - sempre alla numero uno - un Bennett. Comunque grazie: ne riparliamo.

    A DANDY:  “Questo“, è uno che si firma con nome e cognome. E che le dice: “Cambi nick”. L'eleganza non è roba per lei. 

    A LUCA MANAUS:  No , il fuorigioco non sanzionato a Chiellini è un errore. Le insinuazioni sono di De Laurentiis (reiterate). Per il fallo sul portiere, legga il regolamento: è chiaro. 

    A ODORIZZI: E' stato fatto il conto degli errori pro e contro la Juve.  Madama è in credito. Solo che il “Gò de Turone “ (anche quando venne acclarata la bufala , manipolata in moviola dal romanista di turno)  resta negli annali. Gli errori contro la Juve, galoppano verso l'oblio un'ora dopo. E qualche volta annegano in piscina. 

    A: JUVE 91, VINECETT, JUVENTINO INSIDE, RESTERETE: grazie per gli apprezzamenti. 

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