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  • Juvemania: sempre sull'ottovolante…

    Juvemania: sempre sull'ottovolante…

    • Andrea Bonino

    L'ottovolante bianconero continua a girare vorticosamente e a regalare sorprese. Alti e bassi, salite e discese, vertigini e mancamenti. Dopo il brutto ko casalingo contro il Palermo, la Juventus batte 4-2 il Cagliari e si rimette subito in carreggiata. Una vittoria importante. Non soltanto perché la formazione di Bisoli era ancora imbattuta e aveva subito un gol soltanto finora. Più che altro perché i tre punti sono arrivati in maniera diversa rispetto a quelli conquistati ad Udine. Innanzitutto perché i sardi se la sono giocata fino all'ultimo e di fronte non c'erano dei gatti di marmo come in Friuli. Il secondo gol di Matri all'82' la dice lunga sulla combattività dei cagliaritani, nonostante il risultato fosse nettamente a favore degli avversari. La Signora ha finalmente vinto contro un avversario di nome e di fatto, non contro le belle statuine di Guidolin. Poi perché la Juve, dopo il pesante ed inaspettato tonfo contro il Palermo, doveva ripartire da zero e rimboccarsi subito le maniche. Non era facile, ma Del Neri è riuscito nell'impresa, senza concedere all'ambiente l'alibi della depressione.

    Eppoi perché i bianconeri sono sembrati più squadra rispetto alle ultime uscite. Almeno: lo sono sembrati di più dal punto di vista dell’atteggiamento mentale in campo. Più aggressivi, più sicuri delle proprie convinzioni e delle proprie forze, più sereni nel giocare secondo gli schemi voluti dal tecnico e più sciolti nella manovra. Man mano che passa il tempo la squadra sembra trovare sempre più equilibrio e le cose non possono che migliorare. Ma possono anche precipitare. La Juve non ha ancora dimostrato nulla e si spera non sia soltanto un fuoco di paglia. Questa vittoria, però, è più pesante. Anche perché arriva nella settimana più difficile di questa prima parte di stagione. C'è da affrontare le due trasferte più spinose: quella europea di Manchester, contro il City, e quella italiana di Milano, sponda Inter. Due esami da 10 e lode. 180 minuti di fuoco. Da non raccomandare a nessuno. Nemmeno al tuo peggior nemico. Unico difetto ancora da limare? I troppi gol subiti. Ma come ha detto Del Neri dopo la partita: 'Se prendere due gol ogni partita significa vincere 4-2, ci metto la firma. Ora godiamoci il risultato, nel frattempo continueremo a lavorare per registrare la difesa'.

    Oltretutto questa volta il turnover è stato un po' più oculato e meno 'invasivo'. Soltanto Rinaudo e Aquilani sono stati inseriti per la prima volta in un meccanismo più collaudato rispetto all’ultima 'tornata' di turnover. Anche Amauri e Iaquinta finora non avevano ancora giocato insieme, è vero, ma i due già si conoscevano e sono abituati a giocare insieme. Dunque l'equilibrio della squadra, dal centrocampo in giù, non è stato minato più di tanto. Infine: questa Juventus è Krasic dipendente? Sembra proprio di sì. Il serbo ha spezzato in due la partita e ha realizzato due gol e mezzo, permettendo ai bianconeri di portare a casa i tra punti. Il fatto che ora la Signora abbia il miglior attacco, ma la peggior difesa del campionato, è lo specchio dell'instabilità bianconera, che per il momento continua a salire sull'ottovolante, regalando vertigini, ma anche continui mancamenti per il vortice di risultati. Comunque sia, essere a meno tre dalla capolista Inter, alla vigilia del big match, è il miglior viatico per scendere dall'ottovolante e tornare definitivamente sulla terra ferma.

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