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  • Klopp ha ragione, è il suo Liverpool più forte

    Klopp ha ragione, è il suo Liverpool più forte

    • Michele Antonelli
    La tranquillità si era vista fin dalla vigilia. "Siamo 3-1 all’intervallo, equivale a un 2-0. Penso sia una buona base di partenza". Insieme alla sicurezza di aver imparato la lezione. "Se loro segnano un gol cambierà tutto, proprio come successo con l’Inter. Abbiamo provato questa sensazione dopo il loro gol e non voglio riprovarla". Jurgen Klopp aveva parlato così prima della sfida di Anfield tra Liverpool e Benfica, ritorno dei quarti di Champions. Ragionamenti chiari e gestione, per centrale la sua terza semifinale in cinque anni con i Reds nel torneo. 

    Fuori dall’inizio gli uomini migliori, con partenze in panchina per i vari Salah, Mané, Alexander-Arnold, Van Dijk e Fabinho. Dopo il City e prima del City. Un quarto di finale di ritorno senza sette titolari dall’inizio per Klopp, che dopo la sfida spettacolo contro Guardiola dell’ultimo weekend di Premier si prepara a riaffrontare i Citizens già sabato, nella semifinale di FA Cup. Il Liverpool l’ha gestita, senza dare mai l’impressione di poter perdere la qualificazione, nonostante le fiammate portoghesi e i colpi di Darwin Nunez, attaccante che ha gli occhi di mezza Europa addosso non per caso. 

    Qualche patema di troppo nel finale, ma le seconde linee non fanno rimpiangere le prime e il Liverpool centra l’obiettivo senza troppa fatica. Alzando i ritmi e poi abbassandoli a proprio piacimento. Forse Klopp ha ragione, è il suo Liverpool più forte. Ancora in corsa su tutti i fronti, ora  affronterà il Villarreal, che ha già eliminato Juve e Bayern e che con la grande Coppa ha un conto in sospeso da tre lustri. "L’obiettivo principale è essere la squadra che nessuno vuole affrontare", ha ribadito il tecnico tedesco in più occasioni. Obiettivo raggiunto, in buona compagnia.

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