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L'arbitro Rizzoli apre alla tecnologia nel calcio: 'Ben venga'
SIMULATORI - "Il campionato italiano non è l'unico dove ci sono i simulatori perché la simulazione è parte del calcio, non della cultura sportiva. In Europa però ci sono Paesi dove si simula molto di meno e mi è capitato di assistere a un match in Premier League dove un simulatore è stato fischiato dai propri tifosi per tutta la gara. Se succedesse anche da noi sarebbe un passo in avanti nella cultura sportiva della nostra nazione e per questo sto aspettando che una cosa del genere accada anche da noi. Fischi a un proprio attaccante simlutatore e non all'arbitro. Prima o poi succederà?
CULTURA SPORTIVA - All'estero gli arbitri fischiano di meno? Sono i giocatori con i loro comportamenti a indirizzare la partita, non l'arbitro. Una volta ho diretto un incontro a Mosca e ho fischiato 2 volte nella prima frazione e 4 nella seconda. All'estero spesso la mentalità di coloro che vanno in campo è diversa. A volte mi è capitato di chiedere a un calciatore se avesse toccato o meno una palla. I gesti ci civiltà ci sono, ma tra persone sotto stress può anche darsi che la risposta non sia quella... giusta e non mi sento di giudicare qualche calciatore per questo. Al calcio italiano un po' di civiltà manca. Non tanta, ma un po' manca.
TECNOLOGIA IN CAMPO - Oggi non c'è. Se domani ce la daranno, ben venga, ma nel regolamento si parla di 'se a giudizio dell'arbitro...' e quindi di discrezionalità.
IL SOGNO - Partecipare ai Mondiali è stato bello e adesso vorrei esserci anche agli Europei. Non sarà facile perché la concorrenza di Rocchi, Tagliavento e Orsato è forte".