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  • Julian Alvarez ha superato anche l'ultimo esame: è il rimpianto Mondiale di Juve e Milan

    Julian Alvarez ha superato anche l'ultimo esame: è il rimpianto Mondiale di Juve e Milan

    • Michele Antonelli
    Agli esami è stato abituato fin da subito. Scuola River Plate. Lionel Scaloni si è affidato a lui anche per questo e Julian Alvarez, nella partita fin qui più calda del Mondiale dell’Argentina, non ha deluso. Questione di tecnica e sostanza. Contro la Polonia, il "9" senza fisico "da 9" dell’Albiceleste ha sfoderato una prestazione lucida, prenotando con un gol spettacolare un posto nell’undici titolare per gli ottavi.

    GOL E DIALOGO - La punta del Manchester City ha scacciato i fantasmi e chiuso la pratica qualificazione con la rete del definitivo 2-0 contro la Polonia, sfruttando il bel servizio di Enzo Fernandez e piazzando con eleganza il pallone sotto al sette. Nei minuti in campo, Alvarez ha dimostrato di saper stare al centro del gioco, dettando il passaggio e dialogando con Messi & co. Cosa non da poco. Per lui e per la Pulce. Con buona pace di Lautaro Martinez, spettatore per quasi tutta la partita dopo due gare non brillanti. E pensare che poche settimane fa, a chi chiedeva del Mondiale, rispondeva senza troppe fantasie: "Spero solo di esserci". 
    ORGOGLIO DI CASA - Con la Seleccion, il classe 2000 ha già vinto la Copa America nel 2021, in Brasile (con una presenza a referto). Non ha nemmeno aspettato tanto, alla fine coi suoi 170 centimetri di freschezza e rapidità si è preso l’Argentina a soli 21 anni e in patria già lo celebrano. Nato a Calchìn, paesino di duemila abitanti nella provincia di Cordoba, è considerato un vanto dalla sua gente. Tanto che negli ultimi anni, sulle strade, sono venuti fuori pure dei cartelli: "Benvenuti a Calchín, la terra di Julian Alvarez"

    IL RAGNO - Il suo soprannome è "Araña", "Ragno" in traduzione, e se lo porta dietro da un po’. In primis perché da bambino era innamorato di Spiderman, che oggi rivive nelle sue esultanze, e poi perché negli anni delle giovanili era chiamato in questo modo per manifesta superiorità. Così forte rispetto agli altri che sembrava quasi avere più gambe, proprio come un ragno. I feedback su di lui sono sempre stati positivi. A cominciare da Fernando Bocha Batista, che lo aveva seguito nelle giovanili dell’Albiceleste: "È il calciatore che ogni allenatore vorrebbe avere, il miglior prodotto del nostro calcio degli ultimi due lustri". Per conferme, chiedere dalle parti del Monumental: dopo l’esordio a 18 anni, Alvarez ha onorato la camiseta del River Plate con 54 reti e 31 assist in 122 presenze. 

    IDEA ITALIANA - Radiomercato lo teneva sotto controllo da un pezzo, alla fine con il River l’ha spuntata il City di Guardiola, che ha formalizzato il suo acquisto a gennaio lasciandolo con i Millonarios fino a luglio. Con gli Sky Blues, oggi sta trovando sempre più spazio (20 presenze, 7 reti e 2 assist fin qui), facendo a sportellate con una concorrenza stellare e che lo apprezza. Erling Haaland, per dirne uno, ha detto che somiglia al Kun Agüero: "Adoro giocare con lui". Anche l’Italia ci aveva fatto più di un pensierino. Milan e Juve su tutte si erano informate per capire la fattibilità dell’operazione, ma oggi per la Serie A è solo un bel rimpianto. Mondiale. 

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