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  • L'Atalanta è squadra vera e merita gli applausi dell'Italia intera. Il PSG in semifinale grazie a Mbappé

    L'Atalanta è squadra vera e merita gli applausi dell'Italia intera. Il PSG in semifinale grazie a Mbappé

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Peccato. Peccato davvero. Ci avevamo sperato, perfino creduto. E’ successo tutto in fondo a una partita che l’Atalanta aveva giocato con orgoglio, lo stesso orgoglio di tutta la sua stagione. Era in vantaggio di un solo gol, si capiva che non sarebbe bastato perché nel secondo tempo il Psg stava attaccando a pieno ritmo e a pieno organico. Però i minuti passavano, Sportiello stava reggendo bene, si poteva arrivare fino in fondo.

    Senonché l'unica invenzione azzeccata da Neymar in tutta la gara si è trasformata in oro diventando un assist per Marquinhos che ha pareggiato al 90'. L’Atalanta ha ceduto di schianto e all’attacco successivo il Psg ha vinto la partita, con uno scatto e un assist dell’imprendibile Mbappé toccato in rete da Choupo-Moting, il tedesco con origini camerunensi che poco prima aveva preso il posto dello spento Icardi. Per amor della verità va detto che, se contano le occasioni da gol (e contano, eccome), i parigini hanno meritato la qualificazione, ma la squadra vera, la squadra compatta e capace di soffrire, quella è stata ancora una volta l’Atalanta.

    IL VANTAGGIO - 
    La prima notizia, per i pessimisti, era che l’Atalanta ha cominciato a giocare alla pari con i più famosi, ricchi e potenti qatarioti del Psg. Anzi, ha cominciato meglio perché la prima occasione è stata di Gomez con parata decisiva di Navas. E’ stato un segnale chiaro, un suggerimento, diciamo pure un incoraggiamento: la difesa parigina si poteva perforare. Era chiara, oltre che nota, la differenza tecnica di Neymar che sul rovesciamento di fronte ha avuto la più clamorosa delle palle-gol, ma solo davanti a Sportiello ha commesso un errore imperdonabile, il primo di una lunga serie.

    LE ASSENZE - A Gasperini oltre a Gollini mancava un pezzo da novanta, uno che in questa stagione poteva puntare perfino al Pallone d’Oro (se non fosse stato soppresso), Josip Ilicic. A Tuchel ne mancavano di più: Di Maria squalificato, Verratti e Kurzawa fuori, Mbappé recuperato ma solo per la panchina (e meno male che per un’ora è rimasto seduto...), se ci aggiungiamo le assenze di Cavani e Meunier si può dire che non fosse proprio il vero Psg. Ma c’era Neymar e nell’ultima mezz’ora c’era pure Mbappé, il giocatore che ha piegato la gara a favore dei parigini.

    I DUELLI - Per la disposizione delle due squadre si sono sviluppati diversi duelli diretti. Quello principale, sul piano tattico, è stato Marquinhos-Gomez, con l’atalantino che ha trovato comunque il modo di innescare gli attaccanti. A metà campo Gueye ha iniziato su De Roon per poi cambiare posizione e passare su Freuler che, a sua volta, si era incollato ad Herrera nei primi minuti. Sui tempi di gioco e sull’organizzazione, meglio gli uomini di Gasperini. Meglio soprattutto Hateboer a destra contro Bernat e De Roon in mezzo al campo.

    IL DOPPIO NEYMAR - Il Psg si affidava a Neymar, su cui usciva Caldara, compito non facile per il difensore perché sullo spunto il brasiliano era incontenibile. La fortuna, per i nerazzurri, era la seconda faccia di Neymar: quando partiva con la palla incollata al piede metteva paura, quando doveva concludere faceva paura, nel senso che sbagliava di continuo tiri e assist.

    ATALANTA SQUADRA VERA - Neymar muoveva il Psg, mentre l’Atalanta si muoveva compatta e determinata come al solito. Era la stessa Atalanta di sempre, giocava senza paura, senza alcuna riverenza. Pressava alto per mettere in difficoltà la difesa parigina, di sicuro il reparto più fragile della squadra. Pasalic l’ha portata in vantaggio grazie a un’azione insistente di Zapata e su quel gol la squadra di Gasperini ha costruito la sua partita intelligente. Al Psg mancava clamorosamente Icardi, spento dall’inizio alla fine.

    CON MBAPPE’ - La gara è cambiata davvero nell’ultima mezz’ora quando è entrato Mbappé, reduce da un infortunio. Da quel momento l’Atalanta è stata schiacciata e le occasioni da gol sono arrivate a getto continuo. Su una è stato bravissimo Sportiello, ma quando Neymar ha regalato l'assist per Marquinhos il pareggio è stato inevitabile. Era il 90'. Tre minuti dopo, con i nerazzurri ormai schiantati, il Psg ha segnato il secondo gol con uno spunto di Mbappè, assist per Choupo-Moting, tocco facile e gol. La Champions dell’Atalanta si è fermata qui, con un’uscita a testa alta fra gli applausi del calcio italiano e, per quanto possano contare, anche i nostri.




    IL TABELLINO
    Atalanta-Psg 1-2 (primo tempo 1-0)

    Marcatori: 27' p.t. Pasalic (A), 45' s.t. Marquinhos (P), 47' s.t. Choupo-Moting (P)

    Assist: 27' p.t. Zapata (A), 45' s.t. Neymar (P), 47' s.t. Mbappè (P)

    Atalanta (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Caldara, Djimsiti (14' s.t. Palomino); Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez (14' s.t. Malinovskyi), Pasalic; Zapata. All. Gasperini.

    Psg (4-3-1-2): Navas (34' s.t. Rico); Kehrer, Thiago Silva, Kimpembe, Bernat; Herrera (27' s.t. Draxler), Marquinhos, Gueye (27' s.t. Paredes); Neymar; Sarabia (14' s.t. Mbappè), Icardi (34' s.t. Choupo-Moting). All. Tuchel.

    Arbitro: Taylor (Ing).

    Ammoniti: 37' p.t. Djimsiti (A), 46' p.t. Freuler (A), 5' s.t. de Roon (A), 8' s.t. Zapata (A), 10' s.t. Bernat (P), 12' s.t. Herrera (P), 22' s.t. Toloi (A), 30' s.t. Paredes (P), 40' s.t. Palomino (A)  

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