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  • L'esempio di Zaza che spaventa Berardi

    L'esempio di Zaza che spaventa Berardi

    • Luca Borioni
    La dura legge della panchina bianconera. Non basta essere bravi, farsi trovare pronti nel momento della necessità, spaccare il mondo quando si ha una chance, a costo di esagerare. Tutto questo è ciò che dall’estate scorsa Simone Zaza continua diligentemente a fare, eppure non è sufficiente a cambiare il suo status di panchinaro, elevandolo a titolare.

    Il problema è tutt’altro che oscuro: la Juventus ha in organico attaccanti come Dybala, Morata e Mandzukic. Il meglio del meglio, lo dicono i risultati. E per Zaza non è semplice ritagliarsi un ruolo stabile. Intendiamoci, stiamo parlando di un “panchinaro” di livello molto alto, uno che nonostante il suo attuale status bianconero può essere considerato un quasi titolare in azzurro. E il “quasi” è appunto dovuto al fatto che nella Juventus non riesca a giocare con continuità come desidererebbe e come senza dubbio meriterebbe. Ma le scelte di Allegri in prima linea possono coinvolgere due o al massimo tre interpreti per partita e se consideriamo che anche Cuadrado va annoverato nel gruppo degli attaccanti, seppur con caratteristiche diverse, ecco che per Zaza la concorrenza diventa un ostacolo. Se poi ci mettiamo dentro anche qualche squalifica, che per esempio lo mette fuori dai giochi in occasione di partite alla portata come quella prevista con il Palermo zamparinizzato, ecco che i progetti di conquista dell’attaccante lucano si complicano decisamente.

    L’estate scorsa, come sappiamo, avrebbe potuto ringraziare tutti e andarsene, per lui era pronta una splendida opportunità all’estero, al West Ham, una prospettiva professionale e umana molto allettante. Ma Zaza ha grande orgoglio oltre che qualità ancora in parte da mostrare. Decise di rimanere alla Juve accettando la sfida di far cambiare idea ad Allegri.

    Non che abbia fallito, tutt’altro, ma l’evidenza del poco spazio in formazione sembra una sentenza che, man mano che si avvicina la fine della stagione, spinge sempre di più Zaza verso altri lidi. Non è solo una questione di sua (presunta) insoddisfazione personale. In fondo potrebbe anche voler rilanciare la sfida, accettando di ripartire da una posizione marginale per tentare ancora la conquista delle fiducia definitiva e di un minutaggio più ampio. Ma ci sono le esigenze del mercato, c’è un valore di scambio che pone Zaza ai vertici delle valutazioni di settore. In altre parole: Zaza ha mercato e non è incedibile. Anzi, se sarà il caso di ritoccare questa rosa che al momento appare già ampiamente solida e affidabile, se si vorrà renderla ancora più efficiente nell’ottica della solita rincorsa ai valori più alti del calcio europeo, allora la possibile cessione rappresenterebbe la prima forma di finanziamento per nuovi progetti in entrata da parte della Juventus.

    Tra questi poi ce n’è uno che non la storia di Zaza è particolarmente legato: l’annunciato approdo di Berardi, ex compagno di ambizioni al Sassuolo. Parliamo certamente di un attaccante dal diverso identikit. Meno affidabile sul piano emozionale, di più su quella meramente tecnico. Un attaccante esterno e trequartista, con notevoli prospettive di crescita, contro un centravanti fisico e travolgente meno adattabile alle varianti tattiche che tanto piacciono a un tecnico astuto come Allegri.

    I due, da compari che erano, sono finiti in contrapposizione. Se arriva uno, quasi certamente parte l’altro. Un po’ per le esigenze del club bianconero e molto anche per le sensazioni che immaginiamo abbiano attraversato Berardi: l’esempio di Zaza - un talento che pur avendo firmato qualche prodezza qua e là anche decisiva, non ha trovato continuità e certezze – preoccupa un giocatore che magari, in un contesto non bianconero, avrebbe meno pressioni e più chance. Non a caso, mentre escono cifre e dettagli di un accordo (25 milioni?) già scritto, l’agente getta acqua sul fuoco e il giocatore stesso fatica a non far trasparire una certa titubanza che poco piace ai fan ma che ne rivela i timori.

    E Zaza? Ricomincerà la sua battaglia dal match con la Lazio.

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