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L'ex PM Guariniello: 'Troppi casi di SLA nel calcio. La mafia ha i pentiti, il calcio no...'

L'ex PM Guariniello: 'Troppi casi di SLA nel calcio. La mafia ha i pentiti, il calcio no...'

Il caso della morte per Sla dell'ex attaccante di Juventus e Inter Pietro Anastasi ha riaperto un tema caro a molti ex-calciatori e a tanti accusatori del sistema calcistico italiano degli anni '60/'70/'80. Quello di Anastasi è infatti soltanto l'ultimo di tanti casi di calciatori affetti da Sla di cui, il più celebre, fu Stefano Borgonovo.

PARLA GUARINIELLO - Oggi ai microfoni del Corriere della Sera è tornato a parlare l'ex pubblico ministero torinese Raffaele Guariniello (che per primo cercò il nesso fra la Sla e il mondo del calcio) che ha voluto dire la sua riaprendo il caso: "In Italia i calciatori si ammalano di Sla di più e prima delle altre categorie professionali. La mia speranza, mentre la casistica purtroppo cresce, è che sia maturata la consapevolezza dell’ambiente. Trovare il nesso tra calcio e Sla è importante ai fini della prevenzione". 

ERO DA SOLO -
"Io lavorai da solo, in un clima sconsolante. Con una perplessità che non mi ha mai abbandonato: benché non si possa pensare che la Sla sia una malattia solo dei giocatori italiani, il mio studio non ebbe seguito in Europa".

PENTITI - "Provai a sensibilizzare Michel Platini all’Uefa, da noi Damiano Tommasi sembrava molto interessato, ma non ci fu seguito. Sarebbe stato interessante, invece, incrociare i dati. Non si vuole criminalizzare il calcio, ma trovare il nesso. Peccato non aver mai incontrato un pentito su questo fronte. La mafia li ha, il calcio no".

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