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  • L'Inter ringrazia Lukaku e il VAR, ma la difesa è da brividi: così in Europa non si va lontano

    L'Inter ringrazia Lukaku e il VAR, ma la difesa è da brividi: così in Europa non si va lontano

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Avanti con il brivido. Con la certezza che il 3-2 al Borussia Moenchengladbach tiene ancora in corsa l’Inter, ma con la paura che non basti questa sofferta vittoria per accedere agli ottavi di Champions. La prossima settimana, infatti, i nerazzurri prima di tutto dovranno battere in casa lo Shakhtar e poi dovranno sperare che il Real Madrid batta il Borussia, o viceversa, perché un pareggio, con o senza biscotto, farebbe retrocedere Handanovic e compagni in Europa League come un anno fa.

    In attesa di sapere che cosa succederà, l’Inter fa bene a festeggiare il primo successo in cinque partite, ma farebbe ancora meglio a preoccuparsi in generale per i suoi pericolosi alti e bassi che troppo spesso contraddistinguono le sue partite, come si è rivisto stavolta, e in particolare per le ripetute amnesie in fase difensiva. Come Penelope che fa e disfa la tela, l’Inter ha il merito di trovare tre volte il vantaggio ma poi ha la grave colpa di far tornare in partita gli avversari, rischiando fino al 96’. E alla fine, oltre allo scatenato Lukaku, deve ringraziare il Var che richiama l’arbitro, convincendolo a negare per fuorigioco la tripletta del 3-3 di Plea, che avrebbe lasciato i nerazzurri all’ultimissimo posto senza nemmeno la consolazione di poter partecipare all’Europa League. 

    PARTENZA INTER Stavolta l’Inter non deve ringraziare gli avversari, come le era successo sabato scorso contro il Sassuolo, perché il gol che le garantisce il primo vantaggio è frutto soltanto dei suoi meriti. Partita nel modo migliore, con l’obbligo di vincere, l’Inter gioca con sicurezza grazie a un modulo ormai imparato a memoria. Possono cambiare gli interpreti e infatti Darmian è inizialmente preferito ad Hakimi, ma non cambia il 3-5-2 con la difesa titolare guidata da De Vrij con Skriniar a destra e Bastoni a sinistra, mentre in mezzo al campo si rivede Brozovic tra Barella e Gagliardini con i due esterni Darmian e Young incaricati di correre sulle fasce per smarcare le due punte Lukaku e Lautaro. 

    LAMPO DARMIAN Ma al di là dei moduli quello che conta è l’atteggiamento della squadra, corta e compatta, in cui tutti si muovono bene e infatti l’azione del vantaggio parte da Barella che allunga a Lukaku, bravo a deviare di tacco verso Darmian che avanza sulla destra e prova la conclusione personale con un gran destro che Sommer non riesce a controllare, facendosi passare il palone tra le gambe. Per nulla soddisfatta del vantaggio, l’Inter ha il merito di insistere costringendo i tedeschi a rimanere nella propria metà campo. E non a caso poco dopo potrebbe raddoppiare quando Lukaku avanza alla sua maniera e libera Lautaro, che però perde due volte il tempo giusto per battere Sommer, calciandogli addosso. 

    RISVEGLIO BORUSSIA L’impressione che l’Inter sia padrona del campo svanisce improvvisamente dopo mezz’ora quando il Borussia capisce che si sta mettendo male. E così in due minuti Handanovic deve mostrare tre volte le sue qualità, su Lainer e soprattutto su Thuram. Svegliatosi dal loro torpore iniziale Stindl e compagni prendono fiducia e quando sta per scadere il minuto di recupero del primo tempo riescono a pareggiare grazie al centravanti Plea che schiaccia di testa da pochi passi un cross dalla destra, sfruttando la libertà concessagli da Skriniar.

    GIOIELLO LUKAKU Visto che lo Shakhtar ha battuto il Real Madrid e ha 7 punti, l’Inter che ne ha soltanto 3 va al riposo virtualmente fuori dalla Champions e anche dall’Europa League. E allora Conte per regalare ancora più spinta sulla destra dopo un quarto d’ora inserisce Hakimi al posto di Darmian. La svolta, però, arriva dai soliti noti: Lautaro che colpisce il palo con un gran diagonale da sinistra e soprattutto Lukaku che sfrutta un pallone allungatogli da Brozovic e dopo aver resistito al controllo di Zakaria fulmina Sommer con un terrificante diagonale dalla destra. 

    TRIPLETE SPERANZA Come nel primo tempo, l’Inter non si ferma dopo aver ritrovato il vantaggio e stavolta riesce ad allungare ancora con Lukaku che devia da pichi passi un perfetto cross di Hakimi alla destra. Nemmeno il 3-1, però, basta per chiudere la partita perché Sanchez, appena entrato al posto di Lautaro sbaglia un controllo e il Borussia riparte in velocità con Plea che scatta sul filo del fuorigioco resistendo al ritorno di Bastoni e firma il 2-3 di una ripresa sempre più emozionante.

    VAR DECISIVO Gasato da questo gol, infatti, il Borussia si scatena e trova il 3-3 con Plea, ma l’arbitro richiamato a Var annulla per la posizione di fuorigioco di Embolo davanti ad Handanovic e così l’Inter può tirare un sospirone di sollievo. Anche se poi deve tremare fino al 96’ per avere la certezza di rimanere ancora in corsa. Fino a quando non si sa, perché continuando a rischiare così tanto non si va lontano in Europa.

    :(actionzone)

    IL TABELLINO

    Borussia Moenchengladbach-Inter 2-3

    Marcatori: 17’ Darmian, 46’ Plea, 19’ s.t. Lukaku, 28’ s.t. Lukaku, 30’ s.t. Plea.

    Assist: 17’ Gagliardini, 46’ Lazaro, 19’ s.t. Brozovic, 28’ s.t. Hakimi, 30’ s.t. Thuram.

    Borussia M: Sommer; Lainer, Jantschke (dal 1’ s.t. Zakaria), Ginter, Wendt (dal 33’ s.t. Wolf); Lazaro, Kramer, Neuhaus; Plea, Stindl (dal 25’ s.t. Embolo), Thuram.

    Inter: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Darmian (dal 14’ s.t. Hakimi), Barella, Brozovic, Gagliardini, Young (dal 42’ s.t. Perisic); Lukaku, Lautaro (dal 26’ s.t. Sanchez).

    Ammoniti: Stindl (B), Lautaro (I), de Vrij (I), Barella (I), Lainer (B), Young (I), Lukaku (I), Gagliardini (I), Bastoni (I), Plea (B)

    Espulsi:

    Arbitro: Danny Makkelie

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