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  • L'Uefa ha ragione, Fassone e i cinesi stavano distruggendo il Milan. Ora solo la Champions può salvarlo

    L'Uefa ha ragione, Fassone e i cinesi stavano distruggendo il Milan. Ora solo la Champions può salvarlo

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Gli strascichi dell’anno “cinese” continuano a tormentare il Milan, dentro e fuori dal campo. Il disastroso calciomercato da 250 milioni non ha portato nemmeno un giocatore che si possa definire “determinante”. Guarda caso le speranze del Milan di arrivare al benedetto quarto posto erano e sono legate per lo più a giocatori della gestione Galliani o della gestione Leonardo. Tutti i rinforzi “cinesi” si sono rivelati flop o mediocri. Anche l’allenatore scelto dai dirigenti “cinesi” ha recentemente dimostrato evidenti limiti, pur essendo stato il meno peggio di questo anno e mezzo. Purtroppo i danni provocati dalla dirigenza “cinese” nelle scelte tecniche e dirigenziali non sono stati nemmeno gli unici.

    Il deferimento dell’UEFA di ieri relativo al bilancio 2017/18 è l’ennesima dimostrazione dei disastri che si sono consumati l’anno scorso. Uno scenario molto diverso da quello che ha provato a propinarci per un anno intero la propaganda di regime. Il primo e unico esercizio di bilancio griffato Fassone (in quello precedente aveva partecipato solo parzialmente) ha fatto registrare un passivo di 126 milioni. Quasi il doppio rispetto all’anno precedente! Niente male per una dirigenza che si proponeva di risollevare la situazione del club soprattutto dal punto di vista economico. Proprio il bilancio 2017/18 ha allarmato l’Uefa al punto tale da indurla a intervenire pesantemente la scorsa estate. I vertici del calcio europeo si sono resi conto che non solo il Milan “cinese” non sarebbe riuscito a medicare la situazione finanziaria del triennio 2014/17, ma che la situazione problematica dell’ultimo Milan berlusconiano sarebbe diventata presto drammatica dal punto di vista economico con il Milan di Yonghong Li.

    La scure dell’Uefa che si è abbattuta sul Milan lo scorso luglio è stata in realtà una manna dal cielo per il Milan e per il suo futuro. Perché ha indotto la proprietà a cercare e trovare rapidamente un assetto societario e patrimoniale per lo meno credibile e affidabile in vista del futuro. E’ nato così in pochi giorni il Milan di Elliott-Scaroni-Leonardo. Se l’Uefa non fosse intervenuta duramente probabilmente adesso saremmo ancora qui alle prese con Fassone e company. E invece grazie a quel primo intervento di Nyon quest’anno abbiamo avuto un Milan accettabile, che ad aprile gioca ancora per due obiettivi importanti.

    Questo nuovo deferimento dell’Uefa è un atto dovuto e inevitabile, che certifica e conferma una volta di più che il Milan l’anno scorso si trovava davvero in pessime mani e che rischiava davvero grosso. Che se lo ricordino tutti coloro che per due anni hanno dato fiato alle trombe “cinesi”. Facendo finta di non capire che non stavano facendo il bene del Milan, ma in alcuni casi perseguivano il loro interesse personale, in altri erano semplici boccaloni. Detto tutto questo, il problema di una situazione finanziaria a rischio sussiste. E l’unico modo per tornare davvero ad avvicinarsi a una gestione virtuosa è sempre il solito: tornare nel giro della Champions League. Per questo motivo è sempre più fondamentale centrare l’obiettivo e per questo motivo la partita di sabato sera è una partita cruciale non solo per la stagione, ma per la storia del Milan.

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