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  • La Juve sta tornando, ma Allegri non sa più vincere gli scontri diretti

    La Juve sta tornando, ma Allegri non sa più vincere gli scontri diretti

    • Nicola Balice
    È tutta un'altra Juve. Per piglio, per gioco, per occasioni create, per consapevolezza. E forse l'elenco delle condizioni che possono confermare quanto la squadra bianconera sia cambiata può pure essere più lungo, molto più lungo. Dopo la sosta, dopo il mercato, si sta vedendo tutta un'altra Juve. Quella di Dusan Vlahovic, quella del tridente con Paulo Dybala e Alvaro Morata. Lo si può capire a maggior ragione dopo una sconfitta evitata all'ultimo respiro come quella con l'Atalanta, in precedenza condizionata anche dagli errori negli ultimi venti metri dalle tre stelle bianconere che restano la sostanziale novità della nuova Juve pur avendo le polveri decisamente bagnate in questa occasione. Con Vlahovic però c'è quel punto di riferimento che prima mancava, con Vlahovic pure Dybala e Morata sembrano trovare più spazio per esprimersi secondo le proprie caratteristiche, anche se poi le parole d'ordine restano “sacrificio” ed “equilibrio”. Così è comunque già tutta un'altra Juve, che non specula più sugli avversari e sul risultato, con un tridente vero in campo che permette a Max Allegri di proporre una squadra con tutt'altra mentalità e atteggiamento rispetto a quella che si è vista fino a gennaio.

    MA CON LE GRANDI... - C'è però un bel però. Quello che porta a un dato di fatto, perché la Juve nemmeno in questa occasione è riuscita ad andare oltre a un pari contro una grande. L'Atalanta si è meritata di diritto, negli anni, questo titolo. La sconfitta della Juve sarebbe stata immeritata, questo è vero. Ma ormai si stava concretizzando, il terzo tempo da tre punti di Danilo è arrivato veramente all'ultimo assalto, il sorriso a trecento denti di Allegri fa capire come il pareggio sia considerato tutto sommato un risultato molto più che positivo. Solo che pure ora che si vede tutta un'altra Juve, resta sempre la stessa Juve che in stagione non riesce a battere le grandi. Il bottino parla di 5 punti sui 21 disponibili nei sette scontri diretti disputati fin qui, questo è un limite che in questo momento sta facendo la differenza almeno come quella falsa partenza (comunque figlia anche degli scontri diretti con Napoli e Milan). Ora la classifica parla di una Juve in piena zona Champions, il pareggio con l'Atalanta questa volta vale molto perché i bergamaschi restano dietro almeno fino a quando non disputeranno il recupero con il Torino. Ma dopo una settimana, sembra già tutta un'altra Juve. Anche se i risultati (vittorie non roboanti con Udinese e Sassuolo, pareggio con l'Atalanta) ancora non lo confermano.

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