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  • La Juve vince ma Perin è il migliore: così a Nantes rischia. E Allegri non sarà ricordato in nessun libro

    La Juve vince ma Perin è il migliore: così a Nantes rischia. E Allegri non sarà ricordato in nessun libro

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Di corto muso o a brutto muso, la Juventus torna a vincere, dopo la sbandata con il Nantes in Europa League. Rifila due reti allo Spezia (dovrebbe arrivare Semplici), risale al settimo posto in classifica (in attesa del Torino che, battendo la Cremonese, potrebbe di nuovo superarla) e pensa con rimpianto (o, forse, chissà, ancora con la speranza di riaverli) a quei 15 punti di penalizzazione che oggi significherebbero secondo posto alla pari con l’Inter.

    Hanno segnato Kean e Di Maria, un gol per tempo. Il primo ha allentato la resistenza dello Spezia. Il secondo ne ha attenuato il ritorno di fiamma. Fino all’ingreso di Di Maria (54’ per Kean) avevano giocato solo i liguri che, dal momento in cui sono andati sotto, sono stati autori di una partita aperta, offensiva, propositiva. Bravo, questa volta sì, è stato Allegri a capire il momento di difficoltà della sua squadra (Fagioli, che aveva preso il posto di Paredes, era un uomo in meno) e ad inserire con prontezza l’argentino che non ha deluso. Piazzato al fianco di Vlahovic, Di Maria ha impiegato dodici minuti per trovare un diagonale di sinistro con cui ha battuto Marchetti, sostituto di Dragowski, uscito per infortunio al 25’.

    Non è stata una Juve bella e nemmeno interessante, ma questo ad Allegri non interessa. Perché, nel calcio, secondo lui, conta solo vincere le partite. Chissà che nozioni storiche ha l’allenatore della Juve: la grande Ungheria non vinse nulla di importante, ma segnò la storia del calcio. Come l’Olanda degli anni settanta, due volte battuta in finale ai Mondiali, eppure progenitrice del calcio moderno. Allegri, questo è sicuro, non sarà ricordato in nessun libro del calcio. Nonostante abbia perso due finali di Champions, il suo gioco è sempre stato striminzito e sparagnino. Con il tempo è addirittura peggiorato e quindi non deve sorprendere nessuno che, a Spezia, il migliore in campo sia stato il portiere Perin che ha salvato il risultato sia nel primo tempo (Shomurodov, di testa, da due passi), sia nella ripresa con due balzi spettacolari a cacciar fuori la girata di Gyasi e quella, da angolo, di Reca. 

    Intendiamoci, la Juve non ha propriamente subito per tutta la partita. Tuttavia, dopo il primo vantaggio, si è comportata come con il Nantes, cercando di gestire il vantaggio con il palleggio. Ma, siccome lo Spezia, non è per nulla inferiore al Nantes ed è stato sempre aggressivo con il suo pressing, gli uomini di Allegri hanno sbagliato tanti passaggi, regalando palla in zone calde del campo da dove i liguri ripartivano con grande pericolosità. Molto attivo Verde, forse l’uomo di maggiore qualità dei bianchi.

    Allegri ha pensato di dosare le energie (e di recuperarne il più possibile) non convocando Chiesa e mettendo in panchina Szczesny (ma il Perin attuale è forse migliore del titolare) e Di Maria. Rugani ha preso il posto dello squalificato Bremer, mentre Alex Sandro e Danilo hanno fatto gli straordinari. Lo stesso si può dire di Kostic (anche questa volta il gol è arrivato da lui), avvicendato nel finale da Iling junior. Bonucci, del tutto recuperato, ha rotto il ghiaccio solo per i tre di recupero, ma è chiaro che andrà in panchina anche nella trasferta francese. 

    Superfluo dire che l’intero centrocampo ha lasciato perplessi, ma - come al solito - il peggiore è stato Paredes la cui unica buona azione della giornata è stato l’inserimento centrale sul gol di Kean. E’ stato l’argentino a fornire un pallone a Kostic per il cross. 

    Il Nantes, l’avversario di giovedì in una gara di ritorno diventata all’improvviso complicata, ne ha beccate tre dal Lens, quarto in classifica in LIgue 1. Possibile che la seconda della serie A, perchè la Juve attuale sul campo sarebbe seconda, non abbia uno straccio di tattica o di strategia per venire a capo di una mediocre squadra francese?

    Personalmente penso che, giocando come a Spezia, la Juve rischi grosso. Però Allegri ha vinto e questo, probabilmente, gli fa trascurare qualche passaggio decisivo. Il calcio non è sempre uguale a se stesso e i campioni (che la Juve possiede) qualche volta hanno la luna storta. Ma se le partite le decidono loro, a cosa serve superpagare un allenatore?   




    IL TABELLINO

    Spezia-Juventus 0-2 (primo tempo 0-1)
     
    Spezia (4-2-3-1): Dragowski (25’ Marchetti), Amian, Ampadu, Nikolaou, Amia, Gyasi, Bourabia, Ekdal (35’ st Caldara), Agudelo (14’ st Nzola), Reca, Verde (35’ st Maldini), Shomurodov.  All. Lorieri.
    Juventus (3-5-2): Perin, Danilo, Rugani, Alex Sandro, Quadrado (1’ st De Sciglio), Locatelli, Paredes (1’ st Fagioli), Rabiot, Kostic (36’ st Iling-Junior), Vlahovic (46’ st Bonucci), Kean (11’ st Di Maria).  All. Allegri.
    Marcatore: 32’ Kean, 21’ st Di Maria
    Assist: 32’ Kostic
     

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