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  • La Juventus ha deciso: niente patteggiamento (per ora) sulla 'Manovra stipendi'. Ecco il motivo

    La Juventus ha deciso: niente patteggiamento (per ora) sulla 'Manovra stipendi'. Ecco il motivo

    La Juventus ha fatto la sua scelta e ha preso la strada dello scontro diretto. Almeno per ora, almeno in questa prima fase dell'iter che potrebbe a questo punto portare a processo la vicenda dell'inchiesta della Procura della Figc sulla ormai celebre "manovra stipendi". La società bianconera nella giornata di ieri, termine ultimo prima della scadenza temporale, ha depositato e inviato al procuratore Giusppe Chiné le proprie memorie difensive tenendo la barra a dritta senza passi verso un possibile patteggiamento e difendendo in toto l'operato del club.

    L'ACCUSA E L'ARTICOLO 4 - 15 giorni fa, infatti, Chiné aveva comunicato al club la chiusura degli atti che porteranno ad un sempre più probabile deferimento per la società Juventus e per tutti i suoi ex vertici dirigenziali a partire ancora una volta dall'ex-presidente Andrea Agnelli, all'ex vice-presidente Pavel Nedved, all'ex dg Fabio Paratici, all'ex ad Maurizio Arrivabene, all'attuale ds (inibito) Federico Cherubini e ad altri ex-dirigenti dell'area commerciale. Il capo di accusa più importante resta quello della violazione dell'articolo 4 ovvero quello che parla di violazione della lealtà sportiva nella competizione con le altre squadre e che potrebbe portare a una nuova penalizzazione.

    NIENTE PATTEGGIAMENTI - Le vie che potevano percorrere gli avvocati della Juventus erano 3 e due di queste portavano a compiere un passo verso la procura per uno sconto di pena che variava da 1/3 e fino al 50% rispetto alle richieste che porterà Chiné a processo (o addirittura in sede pre-processuale). Nulla di tutto ciò, la terza via è stata, secondo la Gazzetta dello Sport, quella battuta dal club, che in questo momento non si sente in necessità di favorire un patteggiamento. Nella corposa documentazione inviata non si fa accenno a questa ipotesi anche se non si esclude un dialogo con la procura federale. Difficilmente si arriverà all'archiviazione, ma i tempi potranno così dilatarsi ulteriormente. Il pericolo più grande, infatti, è che in questo secondo filone venga nuovamente riconosciuta la responsabilità diretta del club (che entra in gioco quando sono coinvolti dirigenti con poteri di firma).

    PERCHÈ NO AL PATTEGGIAMENTO? - No a patti con la Procura, sì ad un'attesa che potrebbe portare, più avanti a un accordo. Perché quindi non da subito? La Juventus vuole prima vederci chiaro su quelle che sono state le motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni che qualche giorno fa ha portato alla conferma delle inibizioni ai propri vertici dirigenziali, ma ha rimandato alla Corte d'Appello la decisione sulla penalizzazione. E' quello lo snodo più importante perché da lì si capirà quanto grave può essere la posizione del club anche in correlazione con il secondo filone d'inchiesta. Serviranno quindi altri 10 giorni di tempo, solo allora i legali del club potrebbero intraprendere una via differente.

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