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  • La Roma dice addio alla zona Champions, ma salva la faccia coi giovani. E Mou accende il dibattito

    La Roma dice addio alla zona Champions, ma salva la faccia coi giovani. E Mou accende il dibattito

    • Mimmo Ferretti
    Dieci assenze e pareggio numero 5 (il terzo consecutivo) in campionato, per la Roma. Zona Champions addio, ormai. All'Olimpico gara dai classici due volti: prima bene il Verona, poi bene la Roma dei giovani buttati nella mischia anche per disperazione da Mourinho. Due gol per tempo per ciascuna squadra e rimpianti per entrambe. In avvio troppo tenera, impacciata e disorganizzata la squadra di Mourinho, che - in assenza di qualità di gioco - non ha trovato neppure la qualità dei giocatori. Il Verona ha messo in campo concetti semplici ma molto chiari, li ha sviluppati quasi a memoria e non ha dovuto faticare più di tanto per portarsi all'intervallo con due gol di vantaggio. Barak prima e Tameze dopo hanno sistemato la faccenda, contro una Roma a tratti incapace di sviluppare una manovra con due, tre passaggi di fila.

    LA MOSSA - Poi Mou ha via via rivoltato la Roma e ha messo in campo i suoi spensierati giovani, che hanno letteralmente rovesciato la partita. E così nella ripresa è stato un monologo romanista, con Zalewski (classe 2002) sugli scudi. Prima Volpato (classe 2003) poi Bove (classe 2002) hanno ripreso la partita e reso meno amaro (ma non felice) il pomeriggio ai tifosi giallorossi, tra i quali Totti (agente di Volpato) e De Rossi uno accanto all'altro in tribuna. Riassunto: in casa Roma primo tempo negativo per tutti, Mou compreso; ripresa di altro livello, anche per Mou, capace in qualche modo di rimediare alle errate scelte iniziali. E non è mai chiaro se, in questi casi, per un tecnico prevalgono più gli elogi o le critiche.

    DIBATTITO - E così, puntale dopo ogni gara non vinta, torna di moda il dibattito sul ruolo e sul peso specifico di Mourinho, espulso nel finale da Pairetto dopo aver mimato una telefonata. Un vecchio ritornello, in voga da mesi. La Roma vince, bravo Mou; la Roma non vince o perde, Mou non vale una lira. Ecco il refrain. L'analisi, in questo modo, non è completa. Contro il Verona, ad esempio, ha pareggiato la Roma, allenata da Mou; non ha pareggiato Mou, allenatore della Roma. Un allenatore è responsabile della preparazione della partita, a lui attiene la strategia di gara, lui controlla lo stato atletico dei suoi giocatori (e da qui le critiche a Mou per il primo tempo); poi, inesorabilmente, la palla passa ai giocatori (mai esenti da colpe). La storia della partita contro il Verona ci racconta prima un Mou insufficiente, poi abile nel trovare le giuste correzioni. Un allenatore, sia chiaro, non può, non è mai esente da qualsiasi tipo di responsabilità. E' chiaro, quindi, che i 41 punti in classifica (media 1,58) della Roma dopo 26 giornate chiamano in causa anche Mou, ma non solo Mou.

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    IL TABELLINO

    Roma-Verona 2-2 (primo tempo 0-2)

    Marcatori: 5' Barak, 20' Tameze, 65' Volpato, 84' Bove
    Assist: 20' Caprari

    ROMA: Rui Patricio; Karsdorp, Smalling, Kumbulla; Maitland-Niles (78' Bove), Cristante, Sergio Oliveira (46' Veretout), Pellegrini, Vina (46' Zalewski); Abraham, Felix (62' Volpato).
    All.: Mourinho.

    VERONA: Montipò; Ceccherini (78' Sutalo), Günter, Casale (55' Depaoli); Faraoni, Tameze (78' Retsos), Ilic, Lazovic; Barak, Caprari (63' Bessa); Simeone (63' Lasagna).
    All.: Tudor.

    Arbitro: Pairetto

    Ammoniti: Casale (V), Pellegrini (R), Oliveira (R), Karsdorp (R)

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