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  • Leccemania:| 'Questo cuore non vi lascia'

    Leccemania:| 'Questo cuore non vi lascia'

    Tesoro vuol comprare, Semeraro tace, i tifosi aspettano, la società è nella morsa di Calciopoli dopo la retrocessione in serie B. La più difficile crisi del club giallorosso da 85 anni a questa parte è ben lontana dalla sua soluzione, ma con un unico motivo di soddisfazione: il ritrovato, fortissimo legame che unisce squadra e tifosi, cementato negli ultimi 180' della stagione, dopo due sconfitte consecutive. Una rarità nel calcio in generale e in quello italiano in particolare, dove si contesta sempre tutto e tutti.

    Una squadra che retrocede tra gli applausi e i cori di incitamento dei propri tifosi non si era mai vista, e il merito di questo miracolo va a Serse Cosmi, il Cupido della situazione, entrato nel cuore dei leccesi come solo Carletto Mazzone aveva saputo fare molti anni prima di lui (non a caso i due tecnici hanno caratteristiche simili). L'amore tra l'uomo del fiume e i tifosi giallorossi si tocca con mano ogni giorno quando il buon Serse, dopo aver attraversato a piedi la città, va a fare colazione nel solito bistrò del centro storico. Consigli, auguri, pacche sulle spalle, complimenti, sorrisi a trentadue denti, capannelli.

    La sceneggiatura è sempre la stessa e lui non si sottrae, non si nega a nessuno, ascoltando con infinita pazienza le lamentele e le osservazioni anche di chi è in rotta di collisione col calcio. 'Lecce città d'arte, se ne frega di chi arriva e di chi parte' recita un famoso proverbio locale per sottolineare il distacco dell'ambiente verso tutto e tutti. Lecce non ama facilmente, è scettica, diffidente, e alla regola non si sottraggono nemmeno giocatori e allenatori con le debite eccezioni naturalmente: Ernesto Chevanton e Francesco Moriero da una parte, Carletto Mazzone e Serse Cosmi dall'altra, tecnici simili per carattere sanguigno e schiettezza, caratteristiche capaci di far scoccare la scintilla da questa parti.

    'Vorrei rimanere a Lecce' ha dichiarato senza mezzi termini Cosmi, che nell'ultima gara contro il Chievo ha anche indossato una maglietta con su scritto: 'Stu core nu bu lassa' - questo cuore non vi lascia -, in perfetto slang leccese. I tifosi sono d'accordo con lui e anche il diesse Carlo Osti ha riconosciuto che è l'uomo giusto al posto giusto: 'Ah, se l'avvessi ingaggiato a giugno...' il suo mea culpa. In attesa che il processo di ricostruzione si metta in moto, che la giustizia sportiva faccia il suo corso e che i punti interrogativi si trasformino in altrettanti esclamativi, forse sarebbe opportuno partire proprio da qui, da quest'atto d'amore tra il tecnico perugino ed i tifosi. Il resto sarebbe una logica conseguenza.

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