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  • Leccemania:| Riecco il figliol prodigo

    Leccemania:| Riecco il figliol prodigo

    E' tornato nei luoghi della sua giovinezza, ha chiesto scusa prima di indossare la maglietta giallorossa, e ora vuole riprendersi l'affetto e la voglia di giocare a pallone, traditi entrambi. Valeri Bojinov ha resettato il passato e vuol ricominciare daccapo, partendo da un ambiente che lo cullato quando aveva tredici anni, amato, osannato e infine contestato dopo i suoi eccessi giovanili. Fiorentina, Juventus, Manchester City, Parma, Sporting Lisbona. Esperienze importanti con club importanti, tutte sfortunate per un verso o per un altro, poi il litigio in campo con un compagno dello Sporting per battere un calcio di rigore è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e lo ha messo di fronte a se stesso. Bojinov si è guardato allo specchio, ha capito che la sua avventura nel calcio stava prendendo una piega stonata e ha tirato il freno a mano, mettendo tra le sue priorità tornare alle origini.

    Per farlo ha rinunciato ad un bel pacco di euro, ma sono dettagli. Ma cosa lo ha spinto davvero a tornare a lottare per la salvezza in una squadra con l'acqua alla gola? A rimettere in discussione se stesso e un contratto di quattro anni con la seconda squadra del Portogallo? A rinunciare ad offerte più vantaggiose in Europa con club certamente più titolati del Lecce? La mancanza di affetto probabilmente. Bojinov ha avuto un'infanzia difficile a Malta, dove è stato scoperto da Pantaleo Corvino. Figlio di genitori separati, le sue doti tecniche lo hanno strappato agli affetti familiari e catapultato in una dimensione nuova per lui. A tredici anni, quando era un bambino, ha avuto come unico punto di riferimento Don Damiano Madaro, il padre spirituale del Lecce, e a lui si è subito rivolto, ancora una volta dopo sette lunghi anni, quando ha rimesso piede nel Salento.

    E' stato sincero nella conferenza stampa di presentazione. Ha parlato col cuore in mano a giornalisti, dirigenti e tifosi, catalizzando su di sé l'attenzione generale. I suoi ex sostenitori hanno compreso, e l'applauso liberatorio al suo ingresso in campo, durante Lecce-Bologna, vale più di un perdono. Lecce ha ritrovato un suo figlio, il Lecce una carta in più per le ultime 17 partite di campionato, lui ha riscoperto la gente e l'affetto della città. 'Se mi farà almeno cinque o sei gol ci salveremo' ha confidato Cosmi. La salvezza dei giallorossi è ancora tutta da scrivere, ma questa è una bella storia di sport che valeva la pena raccontare.

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