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  • Leccemania: sprecata un’altra occasione, resta il rammarico per una partita che si poteva vincere

    Leccemania: sprecata un’altra occasione, resta il rammarico per una partita che si poteva vincere

    • Stefano Gennari
    Raggiunta quota settanta gol subiti contro un Sassuolo che non ha più nulla da chiedere a questo campionato se non quello di insidiare la zona Europa League, a fronte di un Lecce alle prese con una lotta salvezza sempre più difficile. Sembrava di conoscere l’epilogo dell’incontro già dopo pochi minuti quando Caputo viene dimenticato dalla difesa e sigla il gol del vantaggio ma i giallorossi hanno saputo reagire.

    POSSIBILITA’ DI VITTORIA – Il gol del vantaggio neroverde sembrava aver tagliato le gambe alla squadra di Liverani che invece ha saputo reagire provando ad entrare in area avversaria senza pungere in modo deciso e allora ci vuole un corner dove Lucioni riscatta l’espulsione di Torino e rimette la partita in discussione e riaccende le speranze dei suoi. Speranze che si alimentano quando il Sassuolo riprende il pallino del gioco ma il Lecce gioca più alto e compatto chiudendo gli spazi e tiene duro fino all’intervallo. Nel secondo tempo i giallorossi danno l’idea di potersi difendere e pungere in attacco soprattutto quando si accende Farias, che sta ritrovando la condizione, ma ancora un errore difensivo di Paz causa il rigore che permette alla squadra di De Zerbi di riportarsi in vantaggio. Capovolgimento di fronte e Mancosu, appena entrato, rimette tuto in parità. A quel punto il Lecce fa emergere le motivazioni e la posta in palio, sicuramente più elevata degli avversari, ma a fare la differenza sono gli errori in difesa subiti in contropiede ma anche le occasioni sprecate in attacco. La squadra di Liverani nel giro di pochi giorni perde uno scontro diretto e contro una squadra che ha meno motivazioni con una difesa ballerina dettata da una filosofia di gioco offensiva lasciando molti spazi agli avversari.

    ATTACCO INDIVIDUALE – Dopo il gol del 3-2 neroverde è rimasto negli occhi l’errore di Falco nel contropiede verso la porta di Consigli perché il fantasista si è intestardito nel puntare l’area di rigore piuttosto che tirare quando aveva spazio oppure servire Babacar che poteva essere messo davanti alla porta dato che la difesa si era stretta su Falco stesso. Palla persa, contropiede e gol del 3-2. E’ in questo che stanno peccando i giallorossi: tanto gioco collettivo fino a centrocampo e poi gli attaccanti sembra che vogliano risolvere da soli l’incontro come se avessero una maggiore responsabilità e si debbano caricare la squadra sulle spalle. Purtroppo non è così, cercare la giocata che risolva la partita ci può stare in una partita chiusa ma ieri si aveva la sensazione che bastasse davvero molto meno per poter segnare contro la difesa neroverde che è comunque abbastanza perforabile. Le giocate individuali possono certamente servire e risolvono le partite ma intestardirsi troppo non sortisce alcun effetto se non quello di regalare la palla e quindi occasioni agli avversari.

     

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