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  • Un Cappuccino con Sconcerti: lo stadio è la casa di un popolo, perché Inter e Milan dovrebbero condividerla?

    Un Cappuccino con Sconcerti: lo stadio è la casa di un popolo, perché Inter e Milan dovrebbero condividerla?

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Adesso che il Milan ha cambiato proprietà, è possibile porsi di nuovo la domanda: perché Inter e Milan devono costruirsi uno stadio in comune? Perché non avere uno stadio ciascuna, come ogni squadra vera del mondo? Si dice sia per risparmiare. Certamente, ma spendi la metà per avere metà dello stadio. La metà di uno stadio è niente, non dà identità. E’ un muro di cemento sistemato bene. Capisco quando San Siro era comunale, era lo stadio di Milano pagato da Milano. Ma oggi uno stadio è molto di più di un luogo. E’ una chiesa, è la casa di un popolo. Hanno ancora piacere di stare vicini interisti e milanisti di avere una sede a metà? A me pare molto limitante. 

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    E’ stato curioso vedere il Milan festeggiare lo scudetto dovunque fuorché nel suo stadio. Si dice, ma costa un miliardo e trecento milioni. Francamente un po’ caro, ma con la metà si costruiscono fior di altri stadi. Quello di Udine è costato trentacinque, quello della Juve infinitamente meno della metà che spetta alle due società. Hanno uno stadio a parte le squadre di ogni quartiere di Londra, le due squadre di Manchester e Glasgow. L’identità di Milan e Inter vale meno di quella di un quartiere di Londra?

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