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  • Lukaku torna gigante: non era lo Stadium, ma Chiellini e soci a renderlo piccolo. Però col Belgio non vince mai

    Lukaku torna gigante: non era lo Stadium, ma Chiellini e soci a renderlo piccolo. Però col Belgio non vince mai

    • Nicola Balice, inviato a Torino
      Nicola Balice, inviato a Torino
    Allora non era lo Stadium, tornato per l'occasione a fare Juventus di primo nome. Perché sempre qui, questa volta, Romelu Lukaku ha giganteggiato. Forse era più per la presenza di Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, la scorsa settimana pure di Matthijs de Ligt, se fino a questo Belgio-Francia da queste parti Lukaku aveva sempre fatto particolarmente fatica. L'ultima volta proprio la scorsa settimana, in Champions con il suo Chelsea aveva rimediato solo una sconfitta e un numero inquantificabile di fischi per novanta minuti più recupero. A Torino il momento peggiore, fin qui, della sua stagione. A Torino anche il pronto riscatto a livello individuale, con quella maglia del Belgio di cui è già da tempo il miglior marcatore di sempre. Questa volta il pubblico non lo ha marcato a uomo, anzi sugli spalti c'era parecchio rosso, la sua è stata una prestazione totale a livello individuale ma alla rimonta della Francia il suo Belgio non è riuscito a opporre resistenza. Sempre Romelu ce l'avrebbe anche fatta a trovare la zampata per portare i suoi in finale, annullata per una questione di centimetri. Così ecco l'immediata controprova: la sconfitta subita con la Francia costringe il Belgio a restare a Torino, nella finalina ci sarà la rivincita dei quarti di finale dell'Europeo. E salvo sorprese di formazione, si riproporrà l'ennesimo capitolo della saga Lukaku contro Chiellini: meno pressioni data la posta in palio poco più che statistica, intatta la voglia dei due giganti di dominare ancora una volta l'uno sull'altro. 

    INCOMPIUTO - Si ripresenta però un tema piuttosto delicato. Questo Belgio pieno di campioni e carico di talento, rischia di arrivare davvero alla fine di un'era forse irripetibile senza nemmeno un trofeo. La generazione di fenomeni si avvia nemmeno troppo lentamente agli ultimi assalti, questa Nations League poteva aiutare Lukaku e compagni a sfatare questo tabù e a liberare la mente in vista del Mondiale in Qatar, il primo tempo dello Stadium sembrava proprio andare in quella direzione. Invece la maledizione continua, i rivali di sempre restano insuperabili: se l'Italia ha eliminato il Belgio ad Euro 2020, la Francia infrange i sogni di gloria dei cugini del nord anche in Nations League dopo quanto fatto al Mondiale di Russia e sempre in semifinale. Resta questo il vuoto più grande nella carriera di Lukaku, come in quella di Hazard, De Bruyne e tutti gli altri: il tempo non è ancora scaduto, ma scorre inesorabilmente. Uno spreco clamoroso per una Nazionale che gioca (bene) come una squadra di club, ma si scioglie sempre sul più bello. 
     

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