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  • Maroni:| Pugno duro con gli ultras

    Maroni:| Pugno duro con gli ultras

    Il giorno dopo la guerriglia ultrà alla Berghem Fest leghista di Alzano lombardo il mondo dello sport prova a reagire. Ieri sera l’ira della curva dell’Atalanta, che non ha digerito la "tessera del tifoso" voluta da Roberto Maroni, ha preso di mira lo stesso ministro dell’Interno, impegnato in un dibattito sul palco della festa insieme al collega dell’Economia, Giulio Tremonti, e quello della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli.

    Circa 300 ultrà si sono radunati, verso le 22, a un centinaio di metri dall’ingresso della Berghem, poi, alcuni di loro sono riusciti a raggiungere la zona dietro il palco e, da una cinquantina di metri, hanno cominciato a lanciare bottiglie vuote e bombe carta, e fumogeni per coprirsi la fuga dai poliziotti. Bilancio finale delle serata: quattro auto incendiate, due agenti della polizia locale e uno della Digos in ospedale dopo aver respirato il fumo dei lacrimogeni. I ministri sono stati protetti dal servizio di sicurezza, ma a un certo punto la situazione è sembrata sfuggire un pò di mano tanto che una bottiglia ha sfiorato l’assessore regionale bergamasco, Daniele Belotti.

    I violenti sono riusciti a fuggire coperti dai lacrimogeni. Finora non si registra alcun fermo anche se nella notte sono stati avviati accertamenti e controlli. Durissimo Maroni che, dal palco, ha rifiutato qualsiasi dialogo: «Sono disposto a parlare con i tifosi, ma non quelli violenti». «Saranno presi provvedimenti severi nei confronti di chi ha commesso atti di violenza», ha promesso, «chi ha determinato quanto accaduto può scordarsi di entrare negli stadi per molto tempo». «Quello che è avvenuto è molto grave - ha aggiunto -. La violenza non è mai giustificabile, mai accettabile» e i responsabili «saranno identificati e colpiti e puniti duramente». Il titolare del Viminale non è disposto ad alcun passo indietro sulla tessera del tifoso.

    Già da ieri sera la polizia ha iniziato una serie di controlli nei confronti di alcuni dei membri degli ultras nerazzurri, verificando la loro eventuale presenza sul luogo della contestazione. Accertamenti proseguiti anche nel corso della mattinata. Ulteriori dettagli da parte della questura potrebbero essere resi noti nel corso della mattinata. Qualche polemica intanto è nata intorno al fatto che gli ultras siano riusciti ad arrivare così vicini al palco su cui si trovavano i ministri Maroni, Tremonti e Calderoli. E il deputato leghista bergamasco Giacomo Stucchi ha preannunciato che presenterà un’interpellanza parlamentare sull’efficienza del servizio d’ordine: «Si sapeva che ci sarebbe stata una manifestazione dei tifosi, l’efficienza del servizio d’ordine è stata carente. Queste cose non possono succedere. Questi non sono tifosi, sono criminali».

    Intanto piovono le condanne. La società dell'Atalanta ha preso le distanze da gesti che «che nulla hanno a che vedere con il calcio giocato e non si devono più ripetere». Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, il capo del calcio italiano, esprime pieno appoggio al Viminale: «Solidarietà massima della Federazione al ministro Maroni, siamo al fianco delle istituzioni».

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