Mercato Toro:| I cento tavoli di Petrachi

La desolazione del mercato granata è innegabile. E non sarebbe stato l’approdo ad Antimo Iunco a rallegrare decisamente il paesaggio. Tuttavia occorre tirarsi su di morale con l’innegabile verità che questo non è un mercato per frettolosi. La pazienza dev’essere compagna fedele del Torino, perché la situazione generale del mercato è a tutti gli effetti senza fiato e perché già troppe volte la fretta e i facili entusiasmi hanno causato quelli che adesso sono alla prima base dei problemi granata. Ovvero i contrattoni di giocatori che non hanno reso e nemmeno ora hanno mercato.
Certo non sono l’immobilismo né è la flemma di Petrachi a dettare legge. Anzi, il ds gioca su cento tavoli e altrettanti ne prepara, ma trovare gli incastri - per di più senza soldi da maneggiare - è un’impresa. A mancare inoltre non sono le idee. Detto del portiere brasiliano Dalton, dell’esterno portoghese che arriva in prova, Bragança; detto degli altri due carneadi stranieri, l’attaccante ivoriano Dja Djedje e il mediano ghanese Rak (entrambi di passaporto europeo), che potrebbero pure loro essere provati, i nomi esotici non sono finiti. Il Torino ha fatto un tentativo per un brasiliano, laterale destro che gioca anche da esterno e a sinistra: Romulo Souza Orestes Caldeira, classe ‘87. Pare anzi che a giugno i granata avessero fatto un’offerta al Santo André, ma alla fine l’ha spuntata il Cruzeiro. Pace, la cartuccera di Petrachi è piena. C’è subito un altro nome, brasiliano con passaporto italiano, che circola, accostato al Toro: Gustavo Lazzaretti de Araujo, difensore centrale/terzino destro classe ‘84 che nel 2005 transitò all’Udinese, giocò in prestito in A nel Treviso, per poi tornare in patria nell’Atletico Paranaense e poi andare al Vitoria Guimaraes in Portogallo.